Utili e fatturati piu’ che dimezzati nel 40% dei casi nel primo semestre dell’anno, scarsa propensione a fare investimenti per oltre il 44%. Inoltre, il 68% degli intervistati afferma di non nutrire grande fiducia nel futuro. E’ il quadro che emerge dall’indagine congiunturale sugli effetti della pandemia sulle imprese romane che la Cna di Roma ha affidato a Swg. La rilevazione ha raccolto piu’ di 400 questionari, utili a tracciare un quadro dei vissuti degli imprenditori romani durante il primo semestre dell’anno e a verificare le attese rispetto al secondo semestre. I dati evidenziano che soltanto una minoranza delle imprese intervistate e’ riuscita a mantenere produzione e fatturati sui livelli del 2019, a fronte di un 80% che ha visto una riduzione di tutti gli indicatori fondamentali. Circa il 40% degli intervistati stima nel primo semestre un fatturato e un utile piu’ che dimezzato rispetto allo scorso anno. La disponibilita’ di ammortizzatori sociali ha invece consentito di mantenere stabile il numero degli addetti che si sono ridotti solo in una impresa ogni cinque.”La nostra indagine parla chiaro – commenta Stefano Di Niola, segretario della Cna di Roma – se non ci sara’ un aiuto concreto da parte delle Istituzioni, in termini di semplificazione burocratica, di alleggerimento della pressione fiscale e di rilancio dell’economia gli imprenditori affronteranno un autunno nero da cui faranno fatica a uscire. L’occupazione ha tenuto solo grazie al blocco dei licenziamenti e al ricorso degli ammortizzatori sociali, ma quando questi due provvedimenti verranno meno saranno a rischio tantissimi posti di lavoro con delle ricadute impressionanti sulla nostra economia, gia’ messa a dura prova dagli effetti piu’ macroscopici del Covid, primo tra tutti, l’assenza di turismo internazionale”. Continuando a leggere lo studio, infatti, la situazione appare particolarmente negativa per le aziende dei servizi e per quelle con meno di 10 dipendenti (escluse le ditte unipersonali. E’ importante osservare come i mesi di lockdown e di difficile riapertura, hanno pero’ visto una impresa su tre (in particolare nel settore del commercio e del turismo) sfruttare la situazione per ripensare e riprogrammare le proprie attivita’ e le proprie strategie.- Un ruolo decisivo e’ stato quello degli investimenti in particolare nei processi di digitalizzazione e di formazione, che hanno coinvolto il 31% delle aziende del campione. Preoccupante in questo senso che il 44% delle aziende (53% nel settore delle manifatture) non abbia fatto alcun investimento nel primo semestre e non pensi neppure di farne nel secondo. Su questo tema va pero’ detto che le aziende intervistate lamentano un peggioramento delle relazioni con le banche sia in termini di tempi di concessione del credito che di condizioni di accesso nel breve e nel lungo termine. Lanciando uno sguardo al secondo semestre, le previsioni degli imprenditori che hanno risposto al sondaggio non paiono positive. Si conferma la percezione di una riduzione di produzione e fatturato e degli investimenti e un significativo aumento del ricorso agli ammortizzatori sociali disponibili, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. “La fotografia scattata mostra una situazione molto complessa, in cui le piccole e medie imprese romane saranno chiamate ad affrontare un’enorme sfida in termini di efficientamento e di riprogettazione organizzativa. Tuttavia comprendiamo il loro pessimismo perche’ questo non bastera’ per i comparti come ad esempio quello della filiera turistico soprattutto nella nostra citta’ che ha nel turismo straniero un elemento trainante dell’economia totale”, conclude Michelangelo Melchionno, presidente della Cna di Roma.