Le misure di contenimento del Covid-19 hanno colpito pesantemente sull’attività economica nel secondo trimestre, “con cali senza precedenti del Pil nella maggior parte dei paesi del G20”. Il prodotto interno lordo dell’area che include i paesi del G20 “ha registrato un calo record del 6,9%, significativamente superiore al -1,6% registrato nel primo trimestre del 2009 al culmine della crisi finanziaria”. Lo rileva l’Ocse. Secondo le stime dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, la Cina è stato l’unico paese del G20 a registrare una crescita (+11,5%) nel secondo trimestre, mentre in tutte le altre economie del G20 nello stesso periodo si è registrato un calo medio del Pil dell’11,8%.
Il Pil è sceso in modo più drastico in India (-25,2%) e Regno Unito (-20,4%), come anche in Messico (-17,1%), Sud Africa (-16,4%), Francia (-13,8%), Italia (-12,8%), Canada (-11,5%), Turchia (-11,0%), Brasile e Germania (-9,7% in entrambi i paesi), Stati Uniti (-9,1%), Giappone (-7,9%), Australia (-7,0%) e Indonesia (-6,9%). La contrazione è stata meno pronunciata in Corea e Russia (-3,2% in entrambi i paesi). Il Pil su base annua nell’area del G20 è diminuito del 9,1% nel secondo trimestre del 2020, dopo una contrazione dell’1,7% nel trimestre precedente. Tra le economie del G20, la Cina ha registrato la crescita annuale più elevata (+3,2%), mentre l’India ha registrato il calo annuale maggiore (-23,5%).