di Caterina Bruno
La ripartenza per il mondo accademico e le prospettive per il prossimo anno. Giuseppe Pepi Romaniello, Direttore Generale dell’Unibas, che riaprirà i battenti il prossimo 1 ottobre, ne parla con SupeSud.
Ripartirà a breve in molte Regioni italiane il nuovo anno accademico. A seguito dello stop forzato iniziato a marzo dello scorso anno, sono molti gli studenti che si apprestano a ricominciare – in modalità variabili – la routine universitaria. Tra questi, gli alunni dell’Unibas, che dal 1 ottobre riprenderanno ufficialmente il proprio percorso didattico. “L’obiettivo – ha dichiarato ai nostri microfoni il Direttore Generale Unibas Giuseppe Romaniello – è permettere la frequenza soprattutto alle matricole delle Lauree Triennali, e a chi si appresta ad iniziare il primo anno di Laurea Magistrale. Abbiamo provveduto all’acquisto di sim che consegneremo ai nuovi iscritti e agli studenti dell’ateneo che abbiano un reddito ISEE inferiore ai 23.000 euro”.
Una ripartenza, che avviene a seguito di un periodo complesso per l’intero assetto istituzionale, ma verso il quale il Direttor Romaniello si dichiara fiducioso: “Abbiamo ricevuto delle linee guida già da giugno del 2020, direttive a sostegno dell’emergenza Covid 19 che lasciassero agli atenei la possibilità di risolvere in buona parte le problematiche specifiche. Penso che il Ministro abbia fatto tutto quello che era nelle sue possibilità per gestire la situazione, attraverso l’applicazione di misure inerenti ad ingressi scaglionati e mantenimento delle distanze di sicurezza”. Di fatto, anche durante i mesi del lockdown, i progetti di ricerca e le iniziative didattiche – sebbene siano state costrette a variazioni – non si sono mai fermate. Per quanto riguarda la mobilità afferma: “Il tema della mobilità all’estero risulta essere abbastanza complicato, perché non riguarda la nostra organizzazione interna, ma la mobilità territoriale. Il tutto dipenderà dall’evolversi della situazione in Italia e nei Paesi esteri. Abbiamo uno sportello a supporto dei nostri studenti per ciò che concerne l’assistenza alla mobilità. L’Università non si è di fatto mai fermata, neanche nei mesi del lockdown, e l’obiettivo è quello di continuare”.
Voglia di scoprire il mondo ma anche intensificazione del radicamento territoriale. Sono sempre più i giovani che – anche a causa del nuovo assetto organizzativo delle modalità didattiche – scelgono un’istruzione di prossimità, che gli consenta di investire nella loro formazione non allontanandosi dai territori d’origine. Tematica su cui l’Unibas si è rivelata particolarmente sensibile, intenzionata ad offrire servizi migliori di prossimità anche attraverso una campagna a sostegno delle iscrizioni. Come ci ha spiegato il Direttor Romaniello, è stato applicato un abbattimento dei costi per permettere agli studenti con reddito inferiore ai 30.000 di ottenere delle facilitazioni. “Questo – commenta – è un esempio di valorizzazione per quelli che vengono definiti “piccoli atenei” al di sotto del 10.000 studenti. L’obiettivo – prosegue – non è investire sui grandi numeri, ma sui contenuti e la qualità dei servizi offerti, affinché gli studenti siano incentivati a scegliere di investire anche nelle nostre zone per la propria formazione”.
L’attenzione al territorio è confermata anche dall’ interesse dell’Unibas per l’ambiente, concretizzato attraverso la promozione di comportamenti ecosostenibili e di supporto alla produzione locale. “Noi abbiamo aderito ad una politica plastic free. Già nel campus avevamo attuato strategie per fornire servizi che fossero attenti alla questione ambientale. Sostenere i prodotti a chilometro zero e di produzione locale, che è un segnale dell’importante legame che collega l’ateneo ed il territorio”. In chiusura, unito ad un caloroso benvenuto per tutti i nuovi iscritti e all’augurio di buon anno accademico per gli già studenti dell’ateneo, si unisce da parte del Direttore un auspicio ed una linea di azione per i prossimi mesi: “Prossimità dei servizi, protagonismo ai territori, alle piccole realtà purché di qualità. E noi puntiamo ad essere i piccoli ma di qualità”.