“Nessuno puo’ dire che non lo avevamo detto o che non avevamo lanciato l’allarme. Adesso siamo qui in strada, con i lavoratori, tutti cassintegrati ArcelorMittal, stiamo bloccando la statale Appia all’altezza della direzione dello stabilimento e il traffico e’ interrotto”. Lo dichiara ad AGI il segretario di Fim Cisl, Biagio Prisciano. “Queste cose accadono quando si tiene una situazione stagnante e immobile per tanto, troppo tempo. Alla fine l’esasperazione dei lavoratori, che non vedono futuro, che sono in cassa integrazione da mesi con un salario falcidiato, ovviamente esplode ed e’ quello che sta accadendo oggi a Taranto” aggiunge Prisciano. “Noi – prosegue il sindacalista Fim Cisl – ci siamo trovati difronte a due atteggiamenti. Il Governo assente, capace solo sugli slogans ma non sulle soluzioni, tant’e’ che noi stiamo aspettando la convocazione del ministro Patuanelli dallo scorso 9 giugno, quando ci siamo confrontati l’ultima volta a valle del nuovo piano industriale di ArcelorMittal che prevedeva oltre 3mila esuberi. L’altro atteggiamento – dichiara Prisciano – e’ rappresentato dall’azienda che aumenta il numero degli impianti fermi – da oggi ne abbiamo altri – aumenta il numero dei cassintegrati, non interviene sulla sicurezza, lascia andare alla deriva la fabbrica. Tutto questo per noi costituisce chiaramente una provocazione verso i lavoratori”. Prisciano conferma infine ad AGI che le decisioni prese oggi dai sindacati sono quelle del blocco delle merci della fabbrica da domani e il presidio di protesta giovedi’ a Roma, con l’autoconvocazione, presidio che dovrebbe tenersi nelle vicinanze della presidenza del Consiglio. I sindacati Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Usb emetteranno a breve un documento congiunto sulle iniziative.