L’Italia spariglia le carte sull’etichetta nutrizionale a colori e fa emergere le divergenze che esistono in Europa. Insieme alla Repubblica Ceca ha presentato un documento condiviso da altri cinque Paesi (Cipro, Grecia, Ungheria, Lettonia e Romania), che mette in fila i punti di potenziale attrito del sistema unico di etichettatura a colori, su cui una proposta della Commissione europea e’ attesa nel 2022. Tutti d’accordo i ministri dell’Agricoltura Ue sulla necessita’ di “armonizzare”, ma non tutti convergono sul modello del nutriscore, almeno come oggi e’ usato da grandi catene di supermercati e da una parte dell’industria alimentare, e promosso da alcuni Paesi. La riflessione cominciata oggi confluira’ nelle conclusioni sul tema dell’etichetta che la presidenza tedesca vuole presentare prima della fine dell’anno. “Ci sono molti Paesi che hanno condiviso la nostra impostazione e hanno chiesto alla Commissione di approfondire, di impegnarsi a lavorare non sul nutriscore, che riteniamo uno strumento semplicistico e sbagliato”, ma su un modello “basato su informazioni scientifiche su porzioni e quantita’ effettivamente consumate” e le specificita’ delle diete, in particolare quella Mediterranea, ha detto la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova. Il documento tocca molti temi, chiede l’esclusione delle Dop e Igp dal sistema a colori e il rispetto delle linee guida dietetiche nazionali, e mette in risalto la possibilita’ che l’etichetta sia volontaria. La Svezia, che da 30 anni ha un sistema diverso dal nutriscore, ha mostrato interesse su questo aspetto. Invece la Danimarca, che usa lo stesso sistema, e’ a favore dell’obbligo. “Le soluzioni proposte su determinati punti, per esempio sui prodotti a indicazione geografica e i prodotti tradizionali sono di particolare interesse per noi”, dice all’ANSA un diplomatico polacco. Paesi come l’Olanda hanno ricordato che tutto va fatto solo dopo una valutazione di impatto. Il governo dell’Aia ha annunciato di voler adottare il nutriscore, ma che sono necessari adattamenti del sistema alle linee guida nazionali. Valutazione di impatto e consultazione saranno parte del processo, ha assicurato la commissaria competente Stella Kyriakides. “Incaricheremo l’Autorita’ europea per la sicurezza alimentare di fornire una consulenza scientifica aggiornata”, ha detto ai ministri, rassicurandoli che “le specificita’ di alcuni prodotti agroalimentari e le sfide affrontate per riformularli”, saranno tenute in conto durante il processo decisionale.