Sono previsti “almeno due anni in perdita” per i bilanci della Banca popolare di Bari, “prima di arrivare nel 2022 a un sostanziale pareggio e poi nel 2023 e 2024 a un risultato positivo”. Lo hanno detto i commissari straordinari Antonio Blandini ed Enrico Ajello in un’audizione nella commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario. “La situazione di partenza – ha spiegato Blandini – era assolutamente complessa. Il processo di rilancio e il ritorno alla profittabilità trovano il loro presupposto nella capacità di mettere a terra il piano industriale con le sue iniziative. La futura governance sarà la chiave di volta di questo percorso”. La crisi causata dal coronavirus, ha sottolineato il commissario, avrà un impatto sul percorso di rilancio. Anche per questo “la banca deve riposizionarsi sui tradizionali segmenti di business e l’innesto del Mediocredito Centrale quale capogruppo può determinare il vero successo dell’iniziativa. Oggi è la principale banca che opera nel Mezzogiorno e per il Mezzogiorno”. Al 30 giugno, ha aggiunto Blandini, la banca conta 2.603 dipendenti e 291 filiali prevalentemente nel Centro-sud, in particolare in Abruzzo, Basilicata, Puglia e Campania. La cessione dei crediti deteriorati ad Amco, società controllata al 100% dal ministero dell’economia, “ha determinato l’assoluto decremento del valore degli Npl. Ora i crediti in sofferenza netti rappresentano lo 0,24% dei crediti totali, con una riduzione del 95,4% rispetto all’anno scorso”.