“Si osserva, comunque, che un’eventuale quarantena di uno studente (verosimilmente convivente con i genitori) comporta l’automatica estensione dell’istituto restrittivo agli stessi genitori, ai quali sarebbe a quel punto preclusa la possibilità di svolgere attività lavorativa, neanche da remoto, in base alle norme che hanno equiparato tale condizione, ai fini lavoristici, a quella di malattia. In sostanza, per i profili di competenza” ci potrebbe essere “una possibilità di un’insufficienza delle risorse stanziate rispetto alle esigenze”. Lo si legge in un dossier del servizio bilancio del Senato in merito all’emendamento del Governo al dl Agosto che introduce nel decreto tre altri decreti “a perdere” su elezioni, scuola, tpl, Lampedusa. L’osservazione in questione riguarda in particolar modo la prima parte dell’emendamento sulla possibilità dei genitori con figli in quarantena causa covid di usufruire del lavoro agile o di un congedo al 50%. “A fini puramente esemplificativi – scrivono i tecnici – assumendo classi scolastiche con una popolazione media di 25 persone, la presenza di un caso positivo potrebbe determinare la quarantena di circa 15-20 lavoratori dipendenti del settore privato. Anche considerando un onere unitario più contenuto (pari a 750 euro), il numero di classi che potrebbe registrare casi di positività compatibile con le risorse stanziate ammonta a circa 3.000 4.500 (su un totale di classi, senza considerare la scuola materna e d’infanzia, per le fasce di età comprese appunto fra 6 e 14 anni, pari a circa 226.0003 ). A latere, si segnala inoltre che la previsione di una possibilità di congedo solo per i casi di contatto con altri contagiati, secondo l’interpretazione letterale, non includerebbe invece i casi di contagio che chiaramente meritano una tutela almeno pari ai casi di contatto. Pertanto sarà necessaria quantomeno un’interpretazione estensiva che potrebbe quindi anche comportare un lieve aumento della quantificazione”.