Rimosso ieri dopo alcune ore il blocco davanti ai tre ingressi del siderurgico abilitati al transito merci, a Taranto lavoratori dello stabilimento e sindacati metalmeccanici attendono gli esiti dell’incontro che su ArcelorMittal il ministro Stefano Patuanelli ha convocato per oggi alle 17 al Mise. Il blocco, cominciato alle 7, e’ stato tolto nel pomeriggio dopo che da Roma e’ giunta la convocazione e per lo stesso motivo e’ stato revocato il sit in di protesta di domani vicino a Palazzo Chigi mentre. Resta in stand by in attesa dell’esito del vertice di oggi lo sciopero di 24 ore, sempre previsto per domani, indetto lunedi’ scorso da Fim. Fiom, Uilm e Usb con il coinvolgimento dell’indotto. (AGI) (AGI) – Taranto, 23 set. – L’ultima volta che il ministro dello Sviluppo economico, insieme ai colleghi dell’Economia, Roberto Gualtieri, e del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha incontrato i sindacati sulla crisi ArcelorMittal e’ stato il 9 giugno. Quattro giorni prima l’azienda aveva presentato al Governo il suo nuovo piano industriale 2020-2025 che prevedeva una riduzione di produzione, da 8 a 6 milioni di tonnellate annue, e di occupati di gruppo, da 10.700 a 7.500, rispetto agli impegni precedenti. Piano rigettato dai sindacati ma respinto anche dal Governo perche’ non in linea, fu detto, con gli accordi. Patuanelli il 9 giugno assicuro’ i sindacati che nella settimana successiva si sarebbero reincontrati anche con l’azienda, assente invece a quel primo confronto. In realta’ da allora Patuanelli, ne’ altri ministri, hanno mai piu’ incontrato i sindacati su ArcelorMittal. Per questo sono cresciute le proteste contro il Governo. I sindacati hanno denunciato che nel sito di Taranto la cassa integrazione e’ andata massicciamente avanti (la nuova tranche di 9 settimane e’ cominciata il 14 settembre per un numero massimo di 8147 dipendenti), gli organici di alcuni reparti sono stati ridotti con maggiore ricorso allo straordinario. Inoltre, la produzione tenuta sempre al minimo storico e le manutenzioni degli impianti non si sono continuate a fare con aumento dei rischi per la sicurezza. I sindacati accusano ArcelorMittal di “comportamenti provocatori” e la ritengono, come scritto in un documento recapitato a Palazzo Chigi e al Mise venerdi’, “un interlocutore non affidabile”. Oggi i sindacati vogliono che Patuanelli dia almeno delle prime risposte. Non solo su come sta procedendo la trattativa tra ArcelorMittal e Invitalia, che il Governo ha delegato ad effettuare il coinvestimento dello Stato, quali sono ancora le partite aperte e quale linea sta tenendo il Governo a fronte del privato, ma che il Mise fissi anche degli incontri per affrontare alcune questioni specifiche che per gli stessi sindacati non sono piu’ rinviabili. Fra queste ci sono gli organici, modificati unilateralmente dall’azienda secondo i sindacati, e le manutenzioni. La richiesta sindacale e’ che almeno si pongano le basi per l’avvio di una discussione di merito che riguardi tutto il gruppo ArcelorMittal partendo dallo specifico di Taranto, visto che a fine novembre mancano ormai due mesi ed entro quella data ArcelorMittal e Governo devono chiudere l’accordo definitivo sul riassetto del gruppo, altrimenti, con una penale di 500 milioni gia’ concordata a marzo, la multinazionale potra’ disimpegnarsi.