“Crediamo sia necessario un accordo per dare una cornice ai contratti integrativi individuali nel settore privato ed una contrattazione integrativa o il rinnovo dei contratti stessi nel settore pubblico ed affrontare cosi’ temi importanti quali la retribuzione di risultato, performance, salario minimo, pausa, riposo, sicurezza, salute, responsabilita’, formazione, privacy”. Questi in sintesi i punti toccati nella relazione che la Cisal ha espresso durante il nuovo incontro per la definizione del lavoro agile al il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, presieduto dal Ministro Nunzia Catalfo. La Confederazione italiana sindacati autonomi lavoratori, rappresentata al tavolo da Marcello Pacifico e Gianmauro Nonnis, ha ripercorso gli interventi legislativi piu’ recenti a partire dalla direttiva 88/2003 sull’organizzazione dell’orario di lavoro che e’ sotto la lente di ingrandimento della Cesi per delle proposte emendative in Commissione Ue, ricordando come le norme contenute all’articolo 18 siano concordatarie e precedono un accordo tra il lavoratore e il datore di lavoro per lo svolgimento del lavoro agile e che le stesse non prevedono il ricorso costante al suo utilizzo come farebbe pensare l’attuale stato emergenziale. Per la Cisal “restano da definire inoltre una serie di parametri: ad esempio, la sicurezza sul luogo di lavoro risulta a carico della parte datoriale anche nella modalita’ agile e in telelavoro, senza che nessuna norma assicuri il datore di lavoro sulla reale condotta del lavoratore”.