“Si puo’ pensare in una citta’ industriale – Taranto non e’ la prima e non sara’ l’ultima – di puntare moltissimo su formazione, cultura e felicita’. Non e’ detto che in una citta’ industriale bisogna per forza avere una prospettiva nera come il carbone, non e’ detto che bisogna essere concentrati solo sui problemi invece di sparigliare verso le opportunita’. Alle volte sono le opportunita’ che sciolgono le minacce”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, partecipando in videoconferenza alle iniziative di Taranto del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2020. “Penso – ha aggiunto – che Taranto possa essere la citta’ della speranza, non solo dell’utopia, attraverso anche una visione strategica che stiamo mettendo a punto. Taranto non ha nulla da invidiare a nessun’altra grande citta’ della Puglia. I tarantini sono stanchi di annunci che non si realizzano. Allora, l’idea di avere una nuova facolta’ di Medicina e, chissa’, una facolta’ universitaria tarantina vera e propria potrebbe trasformarla in una citta’ della formazione, sia tecnologica che umanistica. Certo, bisogna lavorare molto sulla situazione attuale, perche’ non si puo’ far sognare una persona che non sta bene, che non ha i servizi essenziali. Ed e’ per questo che abbiamo immaginato il sistema di mobilita’ veloce urbana che si sta provando a realizzare insieme a un’idea del porto libero dal carbone, che possa diventare il grande retroporto del sud-est dell’Italia e dell’Unione Europea. Queste cose – ha aggiunto – noi le stiamo realizzando in un’armonia istituzionale che non puo’ pero’ prescindere da una decisione secca sul problema dei problemi, l’ex Ilva. Taranto ha una vocazione completamente diversa che noi proveremo a recuperare anche attraverso l’innovazione tecnologica e culturale”.