I poligrafici del Giornale di Sicilia manifestano, in una nota, la loro totale solidarieta’ ai colleghi giornalisti per il taglio prospettato, da parte degli Editori, del 50% del comparto redazionale “che si somma a quello gia’ effettuato da tempo a danno dei lavoratori poligrafici posto prima in Contratto di solidarieta’ al 42% e poi, ancora oggi, in CIGS a zero ore per oltre il 60% dei dipendenti”. “Queste politiche editoriali – prosegue la nota – non sono mai state condivise dai lavoratori, ma accettate per scongiurare la mancata continuita’ aziendale come piu’ volte annunciato dall’azienda. Si e’ preferito rinunciare a figure professionali fondamentali e necessarie per la produzione di un quotidiano, come stabilito del resto dal CCNL dei poligrafici. Riconosciamo – scrivono i poligrafici – il momento drammatico in cui versa il quotidiano cosi’ come tutto il settore editoriale, ma riteniamo che per provare a rilanciare il prodotto non si possano solamente prevedere tagli di personale ma attuare investimenti che vadano oltre il full color. Apprezziamo inoltre la solidarieta’ espressa dalla politica e dalle cariche istituzionali e confidiamo nella stessa solidarieta’ per il settore dei poligrafici da anni ormai martoriato e sacrificato”. “Gli aiuti stanziati dalla Regione Sicilia con l’ultima legge di stabilita’ – ricorda la nota – destinano il 40% delle risorse alla carta stampata, ma sotto forma di prestiti onerosi. Non siamo sicuri che sia la giusta forma di sovvenzione di cui necessitano i quotidiani. Inoltre continuiamo a sostenere che l’attuale decreto per i prepensionamenti non basti a garantire la sopravvivenza del settore, ma rischia di mandare a casa tanti lavoratori che gia’ hanno maturato i 35 anni di contributi previsti. E’ necessaria una revisione dei criteri di accesso al prepensionamento stesso, garantendo la possibilita’ di usufruire della legge anche ai dipendenti di aziende che hanno gia’ avviato una procedura di CIGS di natura “espulsiva” per crisi”.