“Innovazione, sostenibilità ambientale ed export sono il “vaccino” del sistema imprenditoriale italiano post Covid19″. Così il presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini, commenta i dati del Focus Censis Confcooperative “Dopo le macerie la ricostruzione, ecco l’Italia che ce la fa” diffuso onel corso dell’assemblea nazionale di Confcooperative.
“Le start up innovative – sottolinea – guidano la riscossa del Mezzogiorno. Le imprese green assumeranno entro il 2024 1,6 milioni di persone, 6 ogni 10 nuovi posti di lavoro. Le imprese che esportano hanno retto meglio l’onda d’urto della pandemia”.
A settembre le startup innovative hanno superato quota 12 mila (+10,3% negli ultimi 12 mesi) con una crescita che non si è arrestata nemmeno nel mezzo dell’emergenza sanitaria. Una start up innovativa su quattro, tra quelle nate durante il lockdown, è stata costituita nelle regioni del Sud.
Gardini presenta le proposte dell’associazione per ripartire a partire da quella di “investire sulle imprese virtuose che generano lavoro dignitoso, riducendo – ulteriormente – il cuneo fiscale”. “Con oltre 3 milioni di lavoratori irregolari o in nero, 2,8 milioni di working poor rischiamo 6 milioni di pensionati poverissimi entro 20-30 anni, il Paese ha una bomba sociale da disinnescare”, dichiara il presidente di Confcooperative.
Altre proposte vanno dal disboscamento della burocrazia, dalla riduzione dei tempi di pagamento della P.a. e dallo sblocco dei cantieri fino al riconoscimento delle Bcc come banche di territorio ai sensi della vigilanza e al completamento della riforma del terzo settore e dell’impresa sociale. (