“Il 22 ottobre ci presenteremo al Ministero dello Sviluppo Economico con le stesse convinzioni che stiamo portando avanti da un anno e mezzo: Whirlpool e’ importante, non solo per Napoli ma per tutta la Campania e per il Sud. Quelle lavoratrici e quei lavoratori hanno sempre fatto lavatrici, le sanno fare bene e noi non accetteremo mai un’impostazione di chiusura. Ci auguriamo si possa tornare al tavolo di confronto con una soluzione che preveda la riconferma di Napoli all’interno del perimetro produttivo di Whirlpool. Diversamente dovranno sudare molto per togliercela da sotto”. Cosi’ il segretario generale Fiom-Cgil Campania, Massimiliano Guglielmi, ha aperto i lavori dell’assemblea generale della categoria oggi a Napoli, al centro della quale c’e’ stata la mobilitazione che i tre sindacati di categoria Fim, Fiom e Uilm hanno avviato dopo la rottura della trattativa sul rinnovo del contratto Federmeccanica e Assistal, annunciando la mobilitazione con sciopero di 4 ore per il prossimo 5 novembre. Prima, pero’, ci sono due appuntamenti cruciali che attendono il sindacato dei metalmeccanici: sul calendario di ottobre due sono le date cerchiate in rosso. La prima e’ quella del 22 ottobre, giorno in cui si terra’ l’incontro con il Ministero dello Sviluppo Economico per la vertenza Whirlpool, la seconda e’ quella del 31 ottobre, giorno in cui i vertici della multinazionale americana hanno scelto per la chiusura definitiva dello stabilimento di Napoli. “Dal ministro Patuanelli, dal Governo e dalla Whirlpool – ha detto Luca Trevisan, segretario Fiom-Cgil Nazionale – ci aspettiamo risposte concrete. Siamo di fronte ad una vertenza paradigmatica per la Campania e per l’insieme dei lavoratori di questo Paese, si tratta di garantire loro, attraverso scelte di politiche industriale la continuita’ produttiva dello stabilimento e ai lavoratori di continuare a contare sul proprio lavoro e sul proprio reddito”. Trevisan si e’ soffermato anche sulla mobilitazione per il rinnovo del contratto annunciando che “il sindacato non si arrende e rilancia. Federmeccanica pensa di rinnovare senza aumenti salariali e questa e’ una pretesa inaccettabile. Il diritto di vedersi rinnovare il contratto e adeguare il salario, riguarda l’insieme del mondo del lavoro. Confindustria – ha proseguito Trevisan – ha aperto uno scontro di primo livello con i lavoratori pensando di poter usare la crisi pandemica ed economica per cancellare il contratto. Mi pare evidente che si sta assumendo la responsabilita’ di una fase molto estesa di conflitto e mobilitazione con i lavoratori. I metalmeccanici, per rispondere a queste pretese, hanno proclamato sei ore di sciopero con presidi ed assemblee nelle fabbriche italiane e stiamo preparando le quattro ore per il 5 novembre, data che coincide con l’avvio, un anno fa, del confronto sul rinnovo del contratto. Gli scioperi si propongono di riaprire una trattativa che possa rispondere alle legittime aspettative che hanno risposto nella piattaforma di rivendicazioni”. Per il segretario generale Cgil Campania, Nicola Ricci, per Whirlpool “si deve ripartire dalla continuita’ della produzione e dalla tenuta del sito, anche perche’ il mercato ci dice che quel settore tira e allora non comprendiamo la scelta di chiudere Napoli”. E sull’approvazione del decreto Agosto sostiene come l’approvazione sia “un passo importante anche se arriva dopo una gestazione pesante e sofferta ed una discussione parlamentare seria. Bisogna evitare che il blocco dei licenziamenti scada il 16 novembre, altrimenti si dara’ mano libera agli imprenditori e qui si corre rischio importante soprattutto nelle aree depresse come Napoli e la Campania dove ci sara’ un calo dell’occupazione. Il nostro – ha ribadito – e’ per ora un giudizio cauto perche’ siamo solo all’inizio di una serie di provvedimenti che dovranno essere presi tra qualche settimana, a partire dalla manovra economica di bilancio. Qui siamo soltanto ai titoli, che contengono molti impegni, ma dovremo poi vedere quali saranno le priorita’ che verranno assunte per dare un giudizio di merito. Con questa manovra – ha concluso – si decidera’ il futuro del Paese e dunque non si potra’ non parlare di politica fiscale ed industriale e di come avviare una discussione seria sul ruolo dello Stato in alcune vertenze importanti”.