A Calvello (Potenza) “oltre a circa 1.800 private abitazioni e insediamenti produttivi, sono raggiunte dalla fibra ottica alcune sedi di pubblica amministrazione che potranno quindi erogare i propri servizi in modo ancora piu’ efficiente ed efficace”. Lo ha reso noto il vicesindaco, Giulio Ruggieri, sottolineando che “Calvello e’ pronta ad accogliere la rivoluzione digitale: abitazioni, uffici pubblici, attivita’ commerciali e ricettive, scuole sono infatti gia’ raggiunti da una rete pubblica di telecomunicazioni a banda ultralarga. Per la nostra comunita’ – ha aggiunto – l’arrivo della banda ultralarga rappresenta una svolta epocale”. La copertura capillare del comune “e’ avvenuta nei mesi scorsi con particolare attenzione alle zone meno digitalizzate. I lavori sono stati condotti da Open Fiber, societa’ per azioni chiamata a realizzare l’infrastruttura che consente a cittadini e imprese di beneficiare di velocita’ di connessione al web finora inedite. Le risorse stanziate non gravano sul bilancio del Comune: l’infrastruttura e’ infatti finanziata con fondi regionali e statali e restera’ di proprieta’ pubblica. Le attivita’ – ha proseguito il vicesindaco – sono state coordinate da Infratel, societa’ ‘in house’ del Ministero dello Sviluppo Economico, con l’attenta supervisione della Regione Basilicata”. Nel comunicato e’ anche evidenziato che “le unita’ immobiliari di Calvello sono state cablate in modalita’ Ftth (Fiber-to-the-home), con la fibra ottica stesa fino all’interno delle singole abitazioni una volta scelto l’operatore preferito da parte dell’utente interessato. Questo permette di raggiungere inedite velocita’ di connessione al web (fino a un Gigabit al secondo). Una rete a banda ultralarga permette di abilitare servizi che vanno a beneficio dell’intera collettivita’: smart working, telemedicina, telelavoro, educazione a distanza, Industria 4.0, videosorveglianza, domotica e tanto altro ancora da inventare. Non a caso, le infrastrutture interamente in fibra ottica possono definirsi ‘a prova di futuro’ poiche’ – ha concluso – in grado di supportare successive evoluzioni tecnologiche”.