“Sconcerto e pieno disappunto su quanto si apprende dall’ ultimo DPCM. Il settore congressuale e convegnistico subira’ un danno gravissimo ed affondera’ ancora di piu’. Il turismo, settore dichiarato a parole strategico, nei fatti e’ sacrificabile !!!! Il decreto all’ art 1 comma 5 recita ” sono sospese tutte le attivita’ convegnistiche e congressuali, ad eccezione di quelle che si svolgeranno con modalita’ a distanza”. Cosi’ Adriano Tocco, vice presidente provinciale per Pescara di Federalberghi e Presidente commissione turismo del Comune di Montesilvano. “In questo periodo dell’ anno – spiega Tocco – i convegni ed i congressi delle varie tipologie (aziendali, sindacali, federazioni, politici, medici, associazioni, religiosi) rappresentano per la maggior parte degli hotel l’unica attivita’ che permette di tenere almeno alcune strutture aperte, garantendo posti di lavoro. Dopo l’emanazione di tale decreto e’ inevitabile la chiusura, per non aggravare il quadro economico aziendale, gia’ fortemente compromesso dal lockdown di primavera”. “Nel DPCM – aggiunge Donato Fioriti, presidente ass. consumatori “Contribuenti Abruzzo”- non appare equilibrato il concetto secondo il quale le sale bingo e da gioco possono restare aperte, mentre congressi sindacali, associativi, religiosi, oppure convegni culturali e sociali, magari corsi di formazione professionale etc.,non si possono realizzare”. “Davvero il gioco – prosegue Fioriti – ha piu’ importanza ed e’ degno di maggior tutela rispetto alla cultura , ai congressi, ai convegni? Davvero l’indotto economico che crea il mondo congressista e convegnistico e’ tanto inferiore a quello delle case da gioco, dove forse qualche famiglia o qualche pensionato rischia pure di depauperare il proprio reddito in modo preoccupante?”.