Da “una circolare di giugno, tenuta nel cassetto, e pubblicata a ottobre alla chetichella”, oggi “scopriamo che tutti i contributi ricevuti sono soggetti al framework europeo degli aiuti di Stato e le imprese dovranno restituire quelli oltre soglia entro fine novembre”; “‘E’ una cosa che ci ha stupito in maniera davvero impressionante’, dice il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che stigmatizza cosi’ anche il “metodo di lavoro” del Governo nel confronto con le parti sociali: “Non e’ questo il comportamento che io mi aspetto dal mio Governo e dal mio Stato”, dice parlando all’assemblea degli industriali di Confindustria Romagna. Dal ministero guidato da Enzo Amendola arriva a stretto giro una rassicurazione anche se, come precisa la stessa nota, il nodo con l’Europa non appare ancora sciolto: “Sono in corso interlocuzioni tra Roma e Bruxelles per la corretta interpretazione della complessa normativa in materia, ma l’eventualita’ paventata della restituzione puo’ essere esclusa fin d’ora”. Intanto il tema innesca anche il dibattito politico: da Forza Italia, Annamaria Bernini chiede di “correggere questa enormita’” per evitare una “beffa insopportabile” alle imprese. Il leader degli industriali spiega: “Erano mesi che stavamo chiedendo al Governo un chiarimento su come vengono inquadrati gli interventi che si sono messi in campo. Avevamo chiesto di verificare in Europa come venivano intesi”. La risposta arriva da una circolare vecchia di quattro mesi ma, lamentano gli industriali, apparsa solo nei giorni scorsi “alla chetichella” sul sito del Dipartimento delle Politiche Europee . Cosi’ gli imprenditori scoprono che, nell’interpretazione del Governo italiano cosi’ come emerge dalla circolare, anche in questa fase di emergenza restano rigidi alcuni vincoli europei sugli aiuti di Stato. “Quindi si intende massimo 800mila euro per gruppo di imprese e non per singole imprese”: vuol dire – ed e’ questo il nodo – che l’insieme delle diverse imprese partecipate da una stessa holding, per quanto ampio ed articolato possa essere il gruppo, resterebbe soggetto allo stesso limite previsto per ogni singola impresa anche per agevolazioni, esenzioni, ristori, contributi a fondo perduto, garanzie, messi in campo per il sostegno nell’emergenza Covid. Cosi’ se a chiedere il contributo sono state diverse aziende dello stesso gruppo, e nel cumulo hanno sforato il tetto, il gruppo “dovra’ restituire tutto cio’ che rientra negli aiuti di Stato in una misura superiore a 800mila euro”. Bonomi lo spiega sottolineando: “Mi chiedo se questo e’ il metodo di lavoro”, “Se da una parte diamo disponibilita’ e ci assumiamo responsabilita’, ci aspettiamo altrettanto”.