“E’ chiaro che i dati vanno visti in combinazione con quello che era successo prima: i Paesi dove il Pil era caduto piu’ rapidamente hanno avuto un piu’ forte rimbalzo”. Lo scrive Carlo Cottarelli in un articolo su Repubblica a commento dei dati pubblicati dall’Istat sul Prodotto interno lordo del nostro Paese nel terzo trimestre. “Notizie buone”, sottolinea Cottarelli: “Il Pil e’ aumentato del 16,1 per cento, contro il 13,4 per cento previsto dal governo nella Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Nadef) di settembre” ma “per capire bene le cose dobbiamo allora andare a vedere gli andamenti del Pil rispetto a un anno fa”: “il Pil dell’euro area e’ caduto del 4,3 per cento. Quello italiano ha fatto peggio (-4,7). Quello di Germania e Francia meglio. Ma, anche sull’intero anno, ci siamo difesi. E’ la Spagna il fanalino di coda (-8,7) e abbiamo battuto, in questa corsa di gamberi, anche Austria, Portogallo, Belgio, Repubblica Ceca, tutti Paesi che negli ultimi anni erano andati meglio di noi”. Perche’?, si chiede l’analista dei tagli alla spesa pubblica, che si risponde: “Forse perche’ nei periodi di maggiore difficolta’ riusciamo effettivamente a cavarcela meglio di altri” oppure “perche’ la struttura produttiva italiana, ancora caratterizzata da piccole e medie imprese manifatturiere, se non riesce in tempi normali a tenere il passo con l’innovazione tecnologica degli altri Paesi, mostra pero’ una maggiore flessibilita’”. Cottarelli segnala che “i bassi tassi di interesse all’emissione, addirittura negativi per i i titoli decennali, verranno applicati, senza nessun margine, anche ai prestiti della Commissione ai paesi membri. Si puo’ stimare che, per l’Italia, il risparmio cumulato in minori spese per interessi sui prestiti Sure e del Recovery Fund sara’ di circa 25 miliardi. A questo si vanno ad aggiungere i risparmi che derivano dagli acquisti di Btp da parte della Bce. Quindi, il debito pubblico aumentera’ oltre a quello che il governo ha previsto per il 2021, ma questo sara’ finanziato a tassi molto bassi”. Conclusione di Cottarelli: “I problemi quindi non emergeranno il prossimo anno. Nel medio termine, pero’, o riusciamo non solo a “rimbalzare”, ma anche portare il nostro Pil su livelli di crescita, su livelli stabilmente sostenuti o l’eredita’ di debito pubblico che questa crisi lascera’, e che appare sempre piu’ alta, ci esporra’ a rischi anche maggiori di quelli che abbiamo affrontato negli ultimi anni”.