“Il prossimo Dpcm individuera’ tre aree, corrispondenti ad altrettanti scenari di rischio, per ciascuno dei quali sono previste misure via via piu’ restrittive”. Lo ha indicato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parlando in Aula alla Camera. “L’inserimento di una Regione all’interno di una delle tre aree – ha spiegato ancora Conte – con la conseguente, automatica applicazione delle misure previste per quella specifica fascia, avverra’ con ordinanza del ministro della Salute e dipendera’ esclusivamente e oggettivamente dal coefficiente di rischio raggiunto dalla Regione, all’esito della combinazione dei diversi parametri quale certificato dal report ufficiale dell’ISS che viene diffuso periodicamente. Sempre con ordinanza del ministro della Salute sara’ possibile poi uscire da un’area di rischio ed entrare in un’altra, qualora, la Regione registri coefficienti compatibili con il passaggio di fascia”. “Nell’ultima settimana di monitoraggio – ha spiegato Conte, citando i dati a disposizione del Governo – 11 Regioni e Province autonome sono classificate a rischio elevato di una trasmissione non controllata di SARS-CoV-2; altre 8 Regioni e Province autonome sono classificate a rischio moderato, con una probabilita’ elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese. L’aumento rapido dell’incidenza e’ coerente con l’aumento dell’Rt nazionale, che attualmente si colloca a 1.7, con un indice inferiore, ma comunque prossimo, all’1.5 in poche Regioni; in alcune Regioni, invece, il dato e’ superiore alla media nazionale. Nella settimana di riferimento, per la prima volta, e’ stato segnalato il superamento della soglia critica di occupazione in aree mediche ed esiste un’alta probabilita’ che 15 Regioni superino le soglie critiche di terapia intensiva e di aree mediche nel prossimo mese”. “Occorre rilevare – ha precisato il capo del Governo – che il quadro appena descritto non tiene conto degli effetti conseguenti all’introduzione delle misure restrittive introdotte con il Dpcm del 24 ottobre, che ha introdotto misure piu’ severe e, conseguentemente, non tiene conto degli eventuali effetti di quelle misure e del loro impatto sulla curva di crescita, che potranno essere verificati e constatati solo dopo quattordici giorni dalla loro introduzione. Sebbene gli esperti ritengano, in previsione, che l’impatto dell’ultimo provvedimento varato dal Governo sara’ positivo, cosi’ dobbiamo presagire, cosi’ ci viene confermato da tutti gli esperti e scienziati, allo stato attuale non vi sono evidenze scientifiche che ci consentano di pronosticare la misura di questo impatto che puo’ essere previsto come positivo”.