Altro che federalismo, siamo al limite della secessione. Il nuovo Dpcm concepito a macchia di leopardo farà ulteriori danni all’economia. Il Paese è stato spaccato in tre diverse colorazioni seguendo la curva dei contagi, adottando lockdown diversi tra regioni e, dunque, anche i nuovi ristori varieranno dal luogo in cui si svolge l’attività d’impresa?”. Così in una nota il presidente nazionale della Fapi (Federazione autonoma piccole imprese), Gino Sciotto.“Nel decreto ristori bis – aggiunge il leader della Fapi – immaginiamo che ci saranno indennità selettive per quelle regioni in cui le attività commerciali e della ristorazione rischiano di dover chiudere quasi totalmente, mentre chi resterà aperto con tante limitazioni avrà diritto o meno ai contributi?”.“Dal Governo – spiega Sciotto – attendiamo che sia fatta piena chiarezza sulla suddivisione dei codici Ateco, in relazione alle regioni, e sulle modalità con cui saranno erogati i ristori tra le diverse aree che subiranno restrizioni parziali o totali. Siamo contrari all’adozione della flessibilità differenziata che si adatti alle zone rosse e alle filiere produttive colpite. Un dl ristori che dovrebbe tenere conto di una mappatura non statica ma soggetta all’evoluzione del contagio sarebbe una follia”, conclude Sciotto.