“I metalmeccanici della Campania hanno aderito in massa allo sciopero generale di oggi. Ampia partecipazione in tutte la province: Avellino, Benevento, Caserta, Napoli e Salerno con una media del 70% e punte del 100% in molte aziende metalmeccaniche dell’intera regione. A Napoli, lo sciopero metropolitano dell’industria e del terziario, proclamato da CGIL-CISL-UIL, ha visto una straordinaria partecipazione delle “tute blu” in piazza. A partire dalle vertenze Whirlpool e Dema, contro ogni chiusura e per il rispetto degli accordi sottoscritti nelle sedi di Governo”. E’ quanto affermano Raffaele Apetino, Massimiliano Guglielmi e Antonio Accurso, segretari generali di Fim-Cisl, Fiom-Cgi e Uilm-Uil Campania. “Abbiamo scioperato – spiegano – per chiedere un aumento salariale, necessario anche per far ripartire il mercato e per combattere le disuguaglianze che la pandemia ha mostrato. Abbiamo scioperato perche’ le politiche industriali del Paese, a partire dal Sud e dalla nostra regione, le stanno facendo le multinazionali con tutte la fragilita’ che questo comporta. Abbiamo scioperato perche’ il Governo non puo’ rimanere indifferente. Abbiamo scioperato perche’ i metalmeccanici sono essenziali per l’economia del nostro Paese ed e’ per questo che devono essere riconosciuti i diritti fondamentali a partire dal salario, dalla formazione, dalla redistribuzione dell’orario di lavoro, e prevedere una normativa che tuteli i lavoratori degli appalti”. “Con lo sciopero di oggi – concludono Apetino, Guglielmi e Accurso – i metalmeccanici lanciano un SOS per il contratto: salario, occupazione, salute e sicurezza sono le nostre parole d’ordine. Ci aspettiamo che Federmeccanica cambi posizione e riapra le trattative. Non ci fermeremo fino a quando non ci riprenderemo il contratto dei metalmeccanici”.