“La dad, didattica digitale a distanza, e’ didattica di emergenza. La did, didattica integrata digitale, e’ didattica oltre l’emergenza. E’ prevista da un atto amministrativo, le linee guida delle scuole superiori e presuppone che le scuole siano aperte, serve ad integrare la didattica in presenza. Altrimenti si passa alla didattica a distanza che e’ altro. Bisogna partire da questo per comprendere quanto il contratto scritto dal ministero, con la nuova ondata della pandemia, sia stato gestito frettolosamente e in modo inadeguato”. Lo dice il segretario della Uil Scuola, Pino Turi. “Ci sarebbe bisogno del supporto di pedagogisti, psicologi, legislatori, giuristi, per inquadrare in un contratto in un mondo che sta cambiando, aumentando la sua gia’ alta complessita’. Le relazioni stanno cambiando, cosi’ i luoghi di lavoro, la professionalita’ docente si sta trasformando. Quello che dobbiamo mettere in sicurezza sono le condizioni personali e cio’ che dobbiamo far funzionare sono le dimensioni strumentali, Insieme. Con saggezza, sulla base dei dati e delle condizioni oggettive. Per noi la vera scuola e’ in presenza, ma anche in sicurezza sanitaria e professionale. Siamo di fronte ad un contratto scritto male e difficile da applicare al punto che e’ arrivata una nota per migliorarlo ed interpretarlo. Una circolare – si chiede Turi – puo’ spiegare un contratto? Un accordo politico non dovrebbe essere il presupposto, e non il corollario, di un contratto? La gestione dell’emergenza non ci impedisce di vedere e ritrovare il senso di fare scuola con un contratto frettoloso che incide pesantemente sui diritti ed obblighi del personale: non condividiamo, una gestione dell’emergenza gestiti con la testa orientata al passato. Non e’ tempo di tavoli, ma di decisioni e di coraggio che vanno contestualizzati al momento che stiamo vivendo. Le scelte contrattuali restano, i governi passano, come i tavoli che annunciano. In un momento cosi’ complesso i riferimenti contrattuali sono la bussola di scelte da fare con ponderazione. Noi ci metteremo in posizione di ascolto dei lavoratori per rappresentarli al meglio”, conclude il dirigente sindacale.