di Rosa Sica
Il coronavirus ha travolto mercati, distrutto o mandato in crisi aziende e causato ingenti perdite di posti di lavoro la cui reale ampiezza almeno in Italia e in Europa si conoscerà solo con il tempo. Per alcuni settori però, rappresenta un’occasione che può generare ricchezza e occupazione. Ma quali? Ci sono imprese e comparti che hanno resistito. Anzi, che ne stanno uscendo potenziati. I principali sono intrattenimento casalingo, videogame, cloud e software per lavorare a distanza, e-commerce, ricerca farmaceutica e salute. Poi ci sono le big-tech raccolte nell’acronimo Famang (Facebook, Apple, Microsoft, Amazon, Netflix e Google) per le quali la pandemia ha rappresentato una grande occasione.
Un settore con maggiori possibilità di crescita è quello delle biotecnologie. Il perfezionamento dei tamponi e le ricerche sul virus hanno confermato che quest’area,, insieme alla farmaceutica rappresenta l’investimento del futuro. Nel 2019, il fatturato totale del biotech in Italia ha superato i 12 miliardi di euro, con un incremento medio annuo tra il 2014 e il 2018 di circa il 5%. Due terzi del fatturato è generato dalle imprese a capitale estero, che sono appena l’11% delle imprese censite, e sono attive soprattutto nell’area della salute.
Il Covid-19 cambierà il quadro. Il 57% delle imprese biotech in Italia è in prima linea nella lotta al coronavirus, rileva il sondaggio “Biotech vs Covid19” presentato da Assobiotec-Federchimica ed Enea. Il 44% di quelle impegnate nella sfida alla pandemia opera nell’area della diagnostica, il 34% nella ricerca di farmaci. Iil 7% e’ attivo nella ricerca di un vaccino. Tra le tante si può citare la Irbm di Pomezia che sta collaborando al vaccino messo a punto da Astrazeneca e dall’Università di Oxford. L’ecommerce, è il settore che crescerà di più (fino a +55%) a livello mondiale seguito dalla ristorazione a domicilio (fino a +23%) e vendita all’ingrosso di prodotti farmaceutici (fino a +15%). I lockdown ha triplicato i consumatori online in Italia tra gennaio e maggio, che adesso sono 2 milioni rispetto ai 700 mila di un anno fa. Un terzo degli italiani, secondo un report di Big Fool, dichiara che continuera’ a comprare online, anche quando i negozi riapriranno.