“Anche il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, oggi in audizione nella Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria, e’ giunto alle mie stesse conclusioni riguardo il superbonus del 110% e cioe’ che non si puo’ semplificare cio’ che nasce come complesso. Insomma, una delle poche disposizioni potenzialmente utili dei decreti Covid, viene vanificata dalla burocrazia e dalla complessita’ dell’impianto normativo”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, capogruppo nella Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria. “Se non fosse purtroppo acclarato che tutta la produzione legislativa del governo Conte – prosegue – e’ improntata in modo liberticida alla burocratizzazione e complessita’ per mancanza di fiducia nel cittadino, riterremmo che sia stata ricercata apposta una strada tortuosa per rendere inapplicabile un’agevolazione, che, inoltre, non si e’ sicuri di poter sostenere nel tempo con le adeguate coperture. Fratelli d’Italia – spiega – chiede un immediato confronto sul tema gia’ in sede di legge di Bilancio per correggere profondamente il citato articolo in termini innanzitutto di semplificazione, e quindi di potenziamento della trasferibilita’ ed utilizzabilita’ dei crediti di imposta, i bonus 110%, attraverso una vera e propria piattaforma virtuale, sulla quale far girare tali crediti, sotto forma di moneta fiscale, anche nelle transazioni quotidiane. Cosi’ come avevo proposto in un mio disegno di legge presentato in Senato. Soltanto cosi’ – conclude – si potra’ garantire alla misura di dare un contributo significativo alla ripresa del Paese”.