Sulla neve nelle zone gialle e arancioni indossando la mascherina chirurgica obbligatoria – meglio tenerla sotto lo scaldacollo – ma con la riduzione del 50% di presenze in funivie e cabinovie rispetto alla capienza massima, che resta al 100% per le seggiovie. Ma anche tetto massimo di skipass giornalieri, acquisto on-line di biglietti per evitare le code e apre’s ski consentito solo con posti a sedere. Impianti chiusi nelle zone rosse, invece, per gli sciatori amatoriali. Sono in arrivo le regole sulla settimana bianca anti-Covid, attesa da tantissimi italiani, previste dalle ‘linee guida delle regioni per l’utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici’: il documento, di cui al momento c’e’ solo una bozza, sara’ portato in Conferenza delle Regioni domani per essere poi sottoposto al Governo e al Cts. Le nuove disposizioni potrebbero entrare in vigore a breve e al momento, con le attuali ordinanze del ministero della Salute, le vacanze sulla neve sarebbero off limits in diversi massicci alpini. Le linee guida comunque prevedono, secondo la bozza, che ovunque venga “assicurato il distanziamento interpersonale di un metro in tutte le fasi precedenti il trasporto” dei turisti: “il distanziamento si applica anche a nuclei familiari, conviventi e congiunti”, ad eccezione dei soggetti che necessitano di accompagnamento (come i bambini al di sotto di un metro e 25, nel caso delle seggiovie) o di assistenza (per esempio i non vedenti). Misure rigide da rispettare anche per i gestori degli impianti di risalita, che “dovranno garantire l’organizzazione e la gestione dei flussi e delle code, l’applicazione di misure per il mantenimento del distanziamento”, anche con cartelli che segnalano le regole. La vigilanza sul rispetto delle misure di distanziamento dovra’ essere garantita “dalle autorita’ di Pubblica sicurezza in raccordo con gli Enti locali, anche con la collaborazione del Dipartimento di Protezione Civile, del Corpo dei Vigili del fuoco, del Corpo Forestale e del Soccorso Alpino”. L’apre’s ski, e quindi lo svago al di fuori delle piste con aperitivi e spuntini, e’ “consentito solo con posti a sedere nel rispetto delle regole gia’ definite nei protocolli sulla ristorazione e pubblici esercizi”. Nel documento “si suggerisce di prevedere dei sistemi di informazione a valle che comunichino ai turisti che nelle strutture in quota potra’ non essere assicurata l’accoglienza laddove sia stata raggiunta la massima capienza dei locali”. Per la discesa a valle “in caso di eventi atmosferici eccezionali (come i temporali) e per scongiurare assembramenti nelle stazioni a monte, e’ consentito “l’utilizzo dei veicoli a pieno carico” solo “per il tempo strettamente necessario”, sempre con “l’uso della mascherina chirurgica anche eventualmente opportunamente utilizzata inserendola in strumenti (come fascia scalda collo) che ne facilitano l’utilizzabilita’”. Riguardo agli skipass sara’ necessario “limitare il numero massimo di presenze giornaliere mediante l’introduzione di un tetto massimo di skipass giornalieri vendibili, determinato in base alle caratteristiche della stazione/area/comprensorio sciistico”. Al momento dell’acquisto del biglietto l’utente, spiegano le linee guida, deve “ritenersi responsabile e informato (con l’ausilio di materiale informativo affisso o reperibile sul sito, se l’acquisto viene effettuato on-line) circa lo stato di salute proprio e dei propri conviventi o costituenti il nucleo familiare (inteso come persone con le quali si condividono spazi confinati quali mezzi di trasporto, camere d’albergo, unita’ abitative ecc…), impegnandosi nel caso contrario a non utilizzare gli impianti di risalita e segnalando secondo le procedure, l’insorgenza di eventuale sintomatologia”.