Il recupero funzionale della diga del Rendina “e’ possibile, e puo’ avviarsi la progettazione degli interventi per il superamento dei dissesti e delle criticita’ non risolte, con i lavori eseguiti alla fine degli anni Novanta, che ne avevano determinato lo svuotamento, con il rischio concreto di dismissione dell’infrastruttura”. Lo ha reso noto, in un comunicato, il sottosegretario alle Infrastrutture, Salvatore Margiotta, in riferimento agli esiti di un incontro “per la presentazione dei risultati dello studio autorizzato e finanziato dal Ministero delle politiche agricole”, per “l’individuazione delle cause del dissesto e sulla possibilita’ di recupero della diga”. Margiotta ha quindi spiegato che “l’esito del complesso e articolato studio durato 18 mesi restituisce la certezza che il recupero funzionale dell’invaso e’ possibile” e “si avvia cosi’, oggi, il percorso per la progettazione e il finanziamento degli interventi che ci vedono e mi vedono direttamente impegnato nei prossimi mesi”.