Il Foodservice Market Monitor analizza opportunità e sfide per il mercato della ristorazione
Se il 2019 è stato un anno positivo per la ristorazione nel mondo, a fine 2020 si prospetta una contrazione a doppia cifra, causata inevitabilmente dai risvolti economici della crisi Covid-19 con la conseguente ridefinizione di strategie e previsioni. In questo contesto, risulta fondamentale dare priorità all’innovazione e agli investimenti strategici in aree chiave, come il Foodservice e il Food & Beverage, in grado di stimolare la ripresa economica dell’intero comparto industriale. Questo quanto emerge da uno studio effettuato da Deloitte in collaborazione con Alma – La Scuola internazionale di cucina italiana presentato nel contesto digitale di Identità Golose 2020, uno dei congressi di enogastronomia più prestigiosi nel ranking globale.
”Nel corso del 2020 il settore è stato sottoposto a una vera e propria rivoluzione, accelerata da fattori esogeni ed endogeni. Le aziende si sono rivolte all’innovazione per rivedere il proprio modello di business, reinventano i processi e ottimizzano le operations. Grazie alle opportunità offerte dal digitale. Pensiamo, ad esempio, alla crescita esponenziale del food-delivery ma anche all’adozione di modelli di ristorazione senza consumo in loco emersi negli ultimi mesi. Come nel caso delle dark kitchen. Parallelamente, stiamo osservando una maggiore collaborazione tra i diversi attori della value chain. Confermata da numerose partnership nel mondo del Foodservice”, commenta Tommaso Nastasi, Value Creation Services leader di Deloitte.
”In questo tempo, davanti a questa sfida epocale Alma si rifà al suo motto ‘l’esempio è la più alta forma di insegnamento’. Come sempre ci ricordava Gualtiero Marchesi. Adesso più che mai il compito di una scuola è dare un esempio di metodo. Nel disorientamento generale, rivolgersi alla ricerca e offrire i suoi risultati a chi intende costruire di nuovo, ancora a volte da zero. Ecco cos’è questa ricerca e il lavoro che genera uno strumento della conoscenza, magari piccolo ma essenziale, originale”, aggiunge Andrea Sinigaglia, general manager di Alma.