Difficile molte piu’ risorse, stabilizzare bonus fasce piu’ basse
“Da quando e’ stato annunciato lo sciopero previsto per il 9 dicembre non nascondo che le giornate non sono trascorse senza un focus, uno scambio di messaggi, call e dossier sul tema”. Lo scrive il ministro della pubblica amministrazione Fabiana Dadone in una lettera aperta ai sindacati pubblicata sul Messaggero e sui social. In cui cerca di offrire “una prospettiva meno miope, non divisiva” della situazione rispetto a chi punta a “divaricare questa crepa prodottasi tra il mondo privato e quello pubblico. E cercando di rilanciare l’immagine di un corpaccione pubblico fannullone, pretenzioso, negligente e ingiustamente tutelato dalle istituzioni”. “In primo luogo, va dato atto alle stesse organizzazioni sindacali, ivi comprese quelle che non hanno aderito all’annuncio di sciopero. E che l’aspetto finanziario e’ solo uno degli aspetti cui si deve prestare attenzione. Scrive Dadone.
E agli stessi va riconosciuta la capacita’ di poter comprendere che, almeno in questa fase, nuove ingenti risorse per la contrattazione non potranno essere garantite”. Il ministro pero’ propone, con il rinnovo del contratto di “fare di piu’ per le fasce piu’ basse” stabilizzando “quella misura del tutto temporale e provvisoria che venne introdotta nella tornata 2016-2018 al fine di meglio equiparare l’incremento contrattuale tra chi gode di salari piu’ alti e chi no. L’elemento perequativo, infatti, e’ stato prorogato nel 2018 in attesa che si definisse il nuovo contratto 2019-2021. Sarebbe quindi destinato a essere superato ma in considerazione della sua valenza perequatrice credo rappresenti una misura da rendere strutturale”.
In piu’ sul fronte del lavoro agile “questa tornata contrattuale dovra’ rappresentare lo spartiacque: credo valga la pena ragionare, come stiamo facendo con via XX Settembre. Sulla riallocazione delle risorse derivanti dai risparmi che il lavoro agile portera’ con se’. E prevedendo che una parte di queste finisca nei fondi delle amministrazioni per la contrattazione decentrata integrativa. Cosi’ da poter valorizzare il personale investendo in formazione continua, in benessere organizzativo, etc”.