Cashback, male la prima. L’esordio dei rimborsi si è consumato tra le polemiche per i problemi registrati dagli utenti sull’app IO, sulla quale non è stato possibile caricare i dati dei sistemi di pagamento. Per molti un flop annunciato dagli altri che hanno caratterizzato alcuni dei sistemi digitali della pubblica amministrazione: siti, app, sistemi di pagamento e rimborsi, tutto reso ancora più evidente dal sistema dei buoni che negli ultimi mesi ha spesso fallito al debutto. Ma la serie ha radici un po’ più antiche. La ricostruzione è dell’Agenzia Agi.
APRILE 2020, IL FLOP DEll’INPS
A dare il via alle danze è stato il clamoroso flop del sito dell’Inps nel primo giorno utile a richiedere il bonus da 600 euro per gli autonomi previsto dal decreto Cura Italia. Era il primo aprile, l’istituto di previdenza sociale aveva venti giorni di tempo per preparare il sistema alle domande di bonus da parte degli autonomi colpiti dal calo di fatturato per via delle restrizioni anti pandemia, ma il sito non resse.
I servizi rimasero per tutto il giorno inaccessibili per il troppo traffico in entrata e molti utenti segnalarono che, inserendo i propri dati, il sito rimandava alle sezioni riservate di altri utenti di cui potevano leggere tutto: dati anagrafici, codici, posizioni fiscali. Una debacle e un grave rischio per la privacy su cui dovette intervenire anche il Garante.
NOVEMBRE 2020, FLOP BONUS MOBILITÀ
Il 3 novembre è stato il giorno del bonus mobilità. Il sito per l’occasione fu predisposto dal ministero dell’Ambiente, ma il risultato fu lo stesso: portale impossibile da raggiungere, lunghe code virtuali e sistemi di accesso tramite Spid in tilt. Un click day cominciato nel peggiore dei modi possibili già dalle prime ore. Sul sito si riversarono centinaia di migliaia di utenti desiderosi di ottenere il buono pari al 60% del prezzo d’acquisto di un monopattino o di una bici. Prima divenne impossibile raggiungere il sito stesso, poi saltò anche il sistema di riconoscimento dell’identità digitale, impedendo a moltissimi il completamento dell’operazione.
DICEMBRE 2020 CASHBACK IN TILT
Nuovo bonus, stessi problemi. L’esordio del cashback, martedì 8 dicembre, è stato drammatico, allo stesso modo degli altri servizi della Pa. Questa volta a creare difficoltà è l’app unica dei servizi pubblici – IO – sulla quale al momento non è ancora possibile registrare le proprie carte di credito, passo necessario per ottenere gli ‘sconti di stato’ previsti dal governo.
Centinaia di migliaia di utenti lamentano errori nell’app, impossibile trovare qualcuno che dica di essere riuscito a portare a termine l’operazione. L’unico dato certo è la grande attesa per registrarsi: l’app ha ottenuto finora 7,1 milioni di download, 2,1 solo negli ultimi giorni, quelli subito precedenti all’inizio del programma cashback che promette un rimborso del 10% degli acquisti fatti nel periodo natalizio. In queste ore PagoPA, insieme a Sia, il partner tecnologico che gestisce la sezione ‘Portafoglio’, sta cercando di risolvere il problema potenziando l’infrastruttura tecnologica. Ma al momento i problemi persistono.
LO STALLO DI IMMUNI
Un altro ‘flop’ è considerata l’app Immuni. Anche se prendersela con l’app per gli scarsi risultati ottenuti contro la pandemia appare piuttosto ingeneroso. L’app funziona bene e ha ottenuto diversi riconoscimenti per la sua sicurezza e affidabilità. Quello che è mancato è il meccanismo di tracciamento dei contagi intorno, l’incapacità spesso mostrata dal sistema sanitario di dare seguito alle richieste di caricamento dati degli utenti positivi.
Risultato? Download in stallo da settimane, con l’app che si trova sulla linea piatta dei 9 milioni di download, lontana dalla crescita esponenziale registrata nei mesi precedenti. Anche quando il lato digitale del pubblico ha saputo funzionare quindi, a mancare è stato il suo collegamento col mondo reale.