Protesta dopo ordinanza, ‘non siamo untori, occuperemo piazze’
I ristoratori baresi si dicono pronti ad “occupare pacificamente le piazze”, a “campagne social e manifestazioni di protesta” per “far capire” il loro “disagio”. Da oggi entra in vigore a Bari l’ordinanza del sindaco Antonio Decaro che dalle ore 11 vieta lo stazionamento in 29 strade e piazze della citta’, quelle tradizionali della movida e dello shopping, e vieta la consumazione di cibi e bevande, compreso l’asporto, se non seduti ai tavoli dei locali. “Bloccare l’asporto dalle 11 il sabato significa far morire un’attivita’”, hanno detto oggi nel corso di una conferenza stampa davanti alla prefettura. La protesta dei ristoratori va oltre l’ordinanza barese e raccoglie il malcontento di imprenditori di tutta la regione. “Non ci stiamo piu’ ad essere considerati untori. Sono nove mesi che ci dipingono come coloro che diffondono il contagio e questo non e’ vero. Nei nostri locali i clienti sono sicuri e distanziati”, dice Antonio Lorusso dell’associazione ‘Passione Horeca’. “Avevamo chiesto chiusura per tutti, invece noi chiudiamo mentre tutti sono liberi di circolare. Ancora una volta il nostro sacrificio sara’ inutile”, aggiunge Maurizio Mastrorilli di ‘Movimento Impresa’. Gianni Del Mastro, dell’associazione ‘We are in Bari vecchia’, spiega che “nei nostri ristoranti a pranzo non viene nessuno”. “Chiediamo di stare aperti la sera – prosegue – i nostri locali sono presidi di sicurezza, piu’ delle case dove si riuniscono famiglie e amici”. E aggiunge che “se il nostro comparto scompare ne avra’ un danno irreparabile l’intera economia regionale, che anche sull’enogastronomia ha fondato il rilancio del turismo”.