Cgil, Cisl e Uil: sarebbe cristallizzato il divario con il Nord
“L’idea di destinare alle regioni del Mezzogiorno solo il 34% delle risorse previste dal ‘Recovery fund’ e’ non solo sbagliato sotto il piano logico. Ma ingiusta dal punto di vista sociale, perche’ perpetua cristallizzandolo il divario Nord-Sud: pensare di utilizzare un parametro ordinario, quale e’ la percentuale di ripartizione della spesa pubblica nazionale, per un intervento di investimenti straordinario e’ frutto di miopia politica e denuncia anche l’incapacita’ e la scarsa accortezza delle classi dirigenti meridionali, evidentemente troppo abbacinate dai valori assoluti delle risorse”.
Cosi’, in una nota congiunta, i segretari lucani di Cgil Cisl e Uil, Angelo Summa, Enrico Gambardella e Vincenzo Tortorelli, in riferimento all’utilizzo e alla ripartizione delle risorse del “New Generation Eu” (Ngeu), ovvero del “Recovery fund”. Per Summa, Gambardella e Tortorelli “con una dotazione di poco superiore a 60 miliardi. A tanto ammonterebbero le risorse destinate al Mezzogiorno in base alla popolazione residente, si potra’ incidere poco e male per rimuovere le diseconomie storiche che zavorrano le regioni meridionali.
Con il criterio della popolazione residente il Sud e’ destinato sempre a soccombere a favore delle parti piu’ ricche del paese. Il Sud ha bisogno di infrastrutture materiali e immateriali. Ha bisogno di una nuova architettura della sanita’. Di un sistema educativo in grado di assecondare l’evoluzione tecnologica della societa’. Di una svolta digitale e green del suo tessuto produttivo fatto in massima parte di piccole e medie imprese. Senza contare il fatto che un euro investito al Sud produce. Secondo stime attendibili, un ritorno di 1,3 euro in termini di valore aggiunto, il 25% del quale destinato alle regioni del Centro-Nord”.
“Ebbene – hanno concluso – con questo meccanismo di ripartizione delle risorse, non solo non saranno risolti i deficit strutturali del Mezzogiorno, ma sara’ destinato ad allargarsi il gia’ ampio fossato che divide il Nord dal Sud. Con conseguenze che nel lungo periodo danneggeranno l’intero paese. Ecco perche’ serve un fase di vera concertazione con le parti sociali. E serve un fronte comune delle regioni del Mezzogiorno perche’ il Ngeu e’ l’ultima occasione che ci concedera’ la storia”.