Il numero elevato dei candidati porta a un’enorme disparità all’interno delle singole commissioni, con il rischio di favorire un trattamento non equo nei confronti degli aspiranti avvocati. Chi si occupa di diritto di solito tende a trascurare la dimensione quantitativa. Lo ha detto Antonio de Notaristefani di Vastogirardi, presidente dell’Unione nazionale Camere civili (Uncc), audito dalla commissione Giustizia della Camera nell’ambito dell esame delle proposte di legge in materia di accesso alla professione forense. “Forse – ha poi aggiunto – una soluzione intermedia potrebbe essere quella di mutuare la disciplina dell’esame notarile, cioè un preselezione mediante quiz che consenta da un lato di avere numeri gestibili e dall’altro di garantire la parità di trattamento nella correzione”