di Carmela Maggio
Quello che vediamo apparire nei nostri televisori, nei nostri schermi degli smartphone, quando un immagine ci incuriosisce, un suono familiare, sono tutti elementi che costituiscono fonti di marketing studiato. Lo studio inizia dal quadrato semiotico di
Algirdas Julien Greimas, usato nelle pubblicità di spicco più famose, vedono luce e frutti in qualità di consumi. Il consumatore viene catturato dal linguaggio semiotico che affiora nella progettualità comunicativa e strategica d’azione. Il centro della comunicazione è l’essere umano, il tangibile è il marketing con la sua campagna pubblicitaria, e la parte intangibile è caratterizzata da un’analisi premeditata che in seguito si realizza nell’atto concreto di un comportamento da parte del consumatore.
La società si riflette nei testi, quasi osservandosi allo specchio, è il concetto di sociosemiotica di Eric Landowski. E pone l’attenzione a contesto: manipolazioni, strategie, atteggiamenti, negoziazioni, ecc.; dall’altro canto, invece, considera lo spazio cognitivo in cui anteriormente si progettano le mosse e le contro-mosse cui seguiranno i comportamenti sociali. Contesto e spazio cognitivo rispettivamente e insieme sono i principali e non unici concetti semiotici usati nel marketing dei consumi.