Facebook deve versare 3.8 mln a societa’,app copiata Appello Milano,aumentato di molto danno stabilito da Tribunale di Francesca Brunati e Igor Greganti.
Oltre 3 milioni e 800 mila euro di danni. E’ piu’ che decuplicata, rispetto alla sentenza di primo grado, la somma che Facebook dovra’ versare a una societa’ specializzata in sviluppo di software che ha sede nel milanese- La Business Competence. Per aver ‘copiato’ un’applicazione che, tramite la geolocalizzazione, consentiva agli utenti di individuare negozi, locali, ristoranti di loro interesse e vicini.
A stabilirlo e’ la sezione specializzata in materia d’impresa della Corte d’Appello di Milano con un provvedimento che ha riformato. Ritoccando di parecchio al rialzo, la decisione con cui il Tribunale nel 2019 aveva riconosciuto un risarcimento all’azienda di Cassina De’ Pecchi. Assistita dal professor Marco Spolidoro. Un danno di 350 mila euro e in aggiunta 90mila euro di spese legali.
Nella sentenza di secondo grado, immediatamente esecutiva, la Corte, presieduta da Domenico Bonaretti, condividendo la strada gia’ percorsa da giudizi precedenti. Ha ritenuto gia’ appurato “con decisione che (…) non puo’ essere contestata. Che l’applicazione Faround” (questo il nome della app ideata dalla societa’ italiana tre mesi prima rispetto a quella di Fb) “era dotata di un tasso di originalita’ apprezzabile e che la funzionalita’ Nearby di Facebook era del tutto sovrapponibile (…). In quanto le differenze esistenti tra le due applicazioni non erano significative”. “In conclusione, risulta accertato che il lancio dell’applicazione contraffattoria Nearby da parte” del social di Mark Zuckerberg, sulla cui piattaforma nel 2012 la societa’ italiana aveva ottenuto l’accesso come “sviluppatore indipendente” di app. “ha impedito all’applicazione Faround di Business Competence di conseguire qualunque ricavo.
Constatata una condotta di “violazione del diritto d’autore e concorrenza sleale” in capo a Facebook. In appello sono stati rideterminati i danni ritenendo “corrette le modalita’” con cui la consulenza tecnica d’ufficio disposta due anni fa dal Tribunale “ha calcolato in misura pari a € 3.831.000 il pregiudizio economico complessivo subito da Business Competence”. Importo che comprende tra l’altro agli investimenti effettuati per sviluppare il progetto. Concretizzatosi con la produzione dell’applicazione Faround e i ricavi complessivi, che avrebbero potuto conseguirsi dallo sfruttamento dell’app. Il contenzioso civile ha visto, oltre alla causa sul “quantum”, una causa nel merito che deve essere definita ancora in Cassazione.
Causa quest’ultima che in appello, nell’aprile 2018, si era conclusa con la conferma integrale degli illeciti che avevano spinto la piccola societa’ in provincia di Milano a portare in Tribunale il gigante californiano condannato cosi’ a versare 1750 euro di spese processuali all’azienda di Cassina De’ Pecchi. A causa di una “appropriazione parassitaria di investimenti altrui per la creazione di un’opera dotata di rilevante valore economico”.