Il negoziato tra la Commissione europea e il governo italiano sul Recovery Plan va avanti e, secondo la presidente dell’esecutivo Ue, Ursula Von Der Leyen, sta mostrando buoni progressi. Nonostante a Roma l’utilizzo dei fondi europei rientri nella movimentata partita politica giocata da Iv all’interno della maggioranza, il confronto con Bruxelles prosegue dunque su una strada parallela, apparentemente non inficiata dalle tensioni interne al Paese. “Stiamo negoziando con gli Stati membri indipendentemente dalle diverse situazioni politiche”, ha chiarito Von Der Leyen, limitandosi a ribadire le condizioni di accesso alle risorse: “investimenti e riforme, il green deal e la transizione digitale. Questo – ha puntualizzato – e’ quello che conta per noi”. Il vaglio dei partiti di maggioranza e’ infatti solo il primo passo per l’effettiva approvazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ad approvare i progetti dovra’ infatti essere l’Europa che, in base alla rispondenza degli interventi prospettati dall’Italia alle condizioni poste, elargira’ le quote promesse di grants e loans. Di fronte alla nuova bozza emersa ieri, le categorie fanno intanto sentire la loro voce. “Ancora una volta dobbiamo prendere atto della totale negligenza con la quale si affronta il tema dei trasporti e delle infrastrutture”, denuncia il presidente di Conftrasporto, Paolo Ugge’. “Nella versione attuale del Piano – spiega – c’e’ una totale mancanza di visione sui temi legati alla progettazione di infrastrutture portuali resilienti in un contesto sempre piu’ condizionato dai cambiamenti climatici; mancano gli interventi per favorire la transizione energetica di mezzi navali e mezzi stradali, assenti anche interventi organici e strutturati per innovazione e digitalizzazione delle catene logistiche. Possiamo solo sperare che le bozze circolate vengano rivedute e corrette”. La Fipe-Confcommercio invita a non trascurare i bisogni del settore della ristorazione nel capitolo turismo e cultura, i cui fondi sono passati da 3 a 8 miliardi. “Questa e’ un’ottima notizia. – commenta l’associazione – Attenzione pero’ a non dimenticarsi della ristorazione”, comparto che “con 21 miliardi di euro negli anni pre-pandemia rappresenta la seconda componente di spesa per i turisti. Un’eccellenza assoluta che deve essere valorizzata soprattutto ora che il turismo necessita di un’azione di forte rilancio”. Decisamente piu’ critica invece la Coldiretti che punta il dito sui tagli all’agroalimentare. In questo modo, denuncia il presidente Ettore Pradini, “si ferma la svolta verso la rivoluzione verde in atto nel Paese, che rappresenta l’obiettivo degli stessi fondi comunitari. Vengono tolte incomprensibilmente risorse per la crescita sostenibile dalle filiere produttive, alle foreste urbane, agli invasi nelle aree interne in grado di contrastare i cambiamenti climatici”.