‘Sul costo, sarebbe opportuno che una scelta come la flat tax avesse una copertura altrettanto decisa e certa; in particolare, si dovrebbe verificare se vi sono evidenze solide, concordanti e incontrovertibili che tale tipo di prelievo consenta recuperi di gettito derivanti da maggiore compliance o da un accentuato tasso di crescita”.
Lo ha detto il direttore generale dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ascoltato dalle commissioni Finanze di Camera e Senato sulla riforma dell’Irpef. Ruffini ha rilevato che una adozione in forma parziale della flat tax, come quella del regime forfetario, ‘finisce con il segmentare ancora di piu’ l’Irpef’ e quindi ‘rischia di non contribuire al necessario riordino’. Invece ‘una flat tax potrebbe essere una soluzione di estrema trasparenza e semplicita’ se abbracciasse tutti i redditi su una base imponibile il piu’ possibile ampia e riconducesse gran parte delle deduzioni, detrazioni, crediti e bonus a un solo minimo esente’ inoltre ‘risolverebbe il problema dei redditi d’impresa e societari, se l’aliquota fosse fissata allo stesso livello dell’Ires’.
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