Le conseguenze dell’emergenza sanitaria provocata dalla pandemia “oltre a generare profondi impatti negativi sul tessuto socioeconomico, determineranno certamente un impatto sull’industria del credito, in particolare sulla gestione degli Npe”, le non performing exposures, che includono Npl e Utp.
Lo ha detto Massimo Giacobbo, managing director Npl di Prelios Credit Servicing nell’ambito dei lavori del Re Italy Winter Forum 2021, sottolineando che “gia’ l’estate scorsa, prima della seconda ondata di Covid-19, si ipotizzava per l’Italia un flusso tra i 50 e gli 80 miliardi di Npe nei prossimi due-tre anni”.
Prima della pandemia era in corso un lento miglioramento della durata delle esecuzioni immobiliari rispetto al triennio 2015-2017, con un saldo negativo tra procedure chiuse e nuove procedure, “ma i provvedimenti adottati per contrastare l’emergenza sanitaria, in primis il divieto di proseguire le esecuzioni aventi per oggetto le abitazioni principali dei debitori, porteranno a un ulteriore allungamento della durata delle procedure, individuali e concorsuali”, ha detto Giacobbo, indicando nella digitalizzazione del processo civile e della giustizia il modo per “evitare uno stallo delle procedure e una riduzione del gap della loro durata, che rispetto agli altri Paesi europei rimane sempre troppo elevata”.
Sara’ quindi fondamentale che importanti investimenti delle risorse provenienti dai Recovery Plan “siano destinati proprio alla giustizia, nonche’ all’immobiliare, affinche’ un settore nevralgico per il Paese possa tornare attrattivo per importanti investitori, anche stranieri, che consentano una ripresa del mercato”.