“In questo momento storico, aggredire il reddito di cittadinanza equivale all’aggressione feroce e diretta della parte piu’ debole della nostra societa’”. Lo afferma l’assessore al Lavoro del Comune di Napoli, Giovanni Pagano, secondo cui “la nostra citta’ e il Mezzogiorno tutto hanno bisogno di interventi mirati sull’occupazione, di supporti concreti al lavoro autonomo e di nuova generazione, di un massiccio investimento nel settore pubblico, soprattutto in chiave occupazionale.
Un milione di posti di lavoro nella PA sono – prosegue – la cifra minima, senza un intervento di questo tipo, nei prossimi anni e in particolare in considerazione delle sfide imposte dalla pandemia di covid-19, i servizi nelle citta’ del Sud sono chiaramente a rischio”. Nella sua analisi, l’assessore sottolinea che a Napoli ci sono circa 70mila persone che percepiscono il reddito di cittadinanza, di cui “solo 20mila sono quelle potenzialmente collocabili sul mercato del lavoro, le altre 50mila persone versano in condizioni multiproblematiche tali da non consentire loro lo svolgimento di alcuna attivita’ lavorativa.
Secondo una stima approssimativa – aggiunge – si parla quindi di circa 200mila persone interessate in qualche modo da questa forma di sostegno, tra coloro che di fatto percepiscono il RdC e i relativi nuclei familiari coinvolti”. Pagano cita inoltre il rapporto ISTAT secondo cui nel solo mese di dicembre 2020 si sono persi 101mila posti di lavoro, di cui 90mila sono donne,l. “La crisi colpisce le fasce piu’ deboli: giovani, donne, lavoratrici e lavoratori autonomi”, conclude Pagano.