“Oggi abbiamo tenuto un importante seminario con il nostro gruppo dirigente, aperto anche all’esterno sui nostri social, in merito ad una discussione seria e centrale in questa fase, che riguarda i fondi strutturali e straordinari che ci deriveranno dall’Europa. Abbiamo ragionato su quali debbano essere le priorita’ della Campania, partendo dalla considerazione che la nostra regione, per quanto riguarda le risorse ordinarie, ha poca disponibilita’ finanziaria. Parliamo di soli 20 milioni di euro previsti in bilancio. Bisogna quindi ragionare di fondi europei, di next generation EU e di Recovery Fund”.
Lo ha detto il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, intervenendo al seminario web “Fondi strutturali Europei. Quale futuro per la Campania”, promosso dalla Cgil Napoli e Campania. “Il governo Conte – ha affermato Ricci – ci ha lasciato un Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza, sul quale e’ pero’ mancato un confronto con le parti sociali” “La gestione dei fondi 2014/2020, da parte della Regione Campania – secondo Ricci – ha evidenziato un limite: la programmazione e l’individuazione dei progetti ha avuto una realizzazione parziale certificata pari solo al 36%.
Questo limite rappresenta piu’ di una riflessione affinche’ quegli errori e quello scarto tra programmazione e realizzazione non si ripetano per il 2021/2027. Nel contempo, da parte nostra, abbiamo segnalato quali debbano essere le priorita’ in merito al Recovery Plan da 310 miliardi, che riguardano la sanita’, i trasporti, la scuola, una modernizzazione della pubblica amministrazione e come creare occupazione e mettere in campo le politiche industriali. In Campania manca una classe dirigente e politica che abbia gli strumenti e la possibilita’ di programmare al meglio l’utilizzo dei fondi. E’ un limite che va superato e il sindacato non si sottrae al confronto”. “In questo seminario – ha concluso Ricci – abbiamo esplicitato le nostre linee guida. Le priorita’ sono tante, ma bisogna essere anche realistici.
C’e’ un tema che riguarda la rigenerazione dell’apparato socio-economico in crisi, c’e’ un’esigenza legata alle aree interne di questa regione e al ruolo dell’area metropolitana di Napoli”. Il seminario e’ stato coordinato da Giovanni Sannino, referente fondi strutturali Cgil Campania. “Sul tavolo del confronto nazionale ed europeo – ha ricordato Sannino – c’e’ la riforma del partenariato, con la consapevolezza di chiedere piu’ spazio e soprattutto piu’ cogenza per le forze sociali e, in particolare, sindacali alle quali va attribuito un ruolo partecipativo fin dalla fase di selezione e programmazione delle scelte”.
Secondo Camilla Bernabei, della segreteria Cgil Napoli e Campania, che ha aperto la serie degli interventi, “gli investimenti programmati diventano opportunita’ di rilancio, sviluppo ed occupazione, ma anche l’avvio per un piano piu’ ampio di politiche industriali e di sviluppo che possa costruire o ricostruire filiere produttive, agganciando la digitalizzazione e la riconversione verde”. Cifre e dettagli sui fondi strutturali sono stati forniti, nel corso del seminario, da Anna Teselli, responsabile fondi strutturali per la Cgil Nazionale e Maria Grazia Falciatore, vice capo Gabinetto responsabile della Programmazione Unitaria Regione Campania. Le conclusioni sono state affidate al segretario confederale Cgil, Giuseppe Massafra.