di Carmela Maggio
Dati emersi dal rapporto 2020 sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati condotto da AlmaLaurea.
I laureati magistrali biennali più propensi a spostarsi, il flusso è verso il Nord. Il Sud perde un quarto dei diplomati. «…È per i giovani del Sud e delle Isole che il fenomeno migratorio assume, invece, proporzioni considerevoli: il 26,5 per cento decide di conseguire la laurea in atenei del Centro e del Nord, ripartendosi equamente tra le due destinazioni. Posto a cento il numero di laureati che hanno conseguito il diploma in ciascuna delle tre ripartizioni, il saldo migratorio – calcolato confrontando la ripartizione geografica di conseguimento del diploma e della laurea – è pari a +21,9 per cento al Nord, a +19,8 per cento al Centro e a -24,3 per cento al Sud.
Pertanto, per motivi di studio, il Sud perde, al netto dei pochissimi laureati del Centro-Nord che scelgono un ateneo meridionale, quasi un quarto dei diplomati del proprio territorio». Dati calcolati e condotti riguardanti la mobilità per motivi di studio.
«Dall’analisi combinata tra ripartizione geografica di residenza alla laurea e ripartizione geografica di lavoro, emerge una diversa mobilità tra i laureati di secondo livello del Nord, del Centro e del Sud. In particolare, nel 2019 si rileva che tra i laureati residenti al Sud, occupati a cinque anni, il 44,5 per cento lavora al di fuori della propria ripartizione territoriale; più nel dettaglio, il 27,3 per cento lavora al Nord, il 12,1 per cento al Centro, il 5,1 per cento all’estero.» E’ quanto emerge dai dati sul rapporto 2020 di AlmaLaurea relativi alla mobilità per motivi di lavoro.