La tecnologia ha avuto un ruolo fondamentale durante l’emergenza Covid per garantire continuita’ didattica, ma c’e’ chi da sempre ha scommesso sull’e-learnig, come le universita’ telematiche, che nel 2020 hanno accelerato il passo. Dieci anni fa – conferma Danilo Iervolino, presidente dell’Universita’ telematica Pegaso e dell’Universitas Mercatorum, la formazione online a veniva vista “come esotica, lontana dai solenni anfiteatri del sapere”, ma in piena emergenza sanitaria, sociale ed economica “tutte le universita’ hanno sposato il digitale”.
«In parte – sottolinea Iervolino – dipende dal fatto che, improvvisamente, a causa della pandemia, in tantissimi hanno scoperto l’azione salvifica del web. Il Paese, da tecnofobo, e’ diventato tecnoentusiasta. E ha capito che la nuova metodologia a distanza e’ in grado di affiancare o sostituire con efficacia la vecchia didattica in aula». «Io sono sicuro – aggiunge – che i futuri manager saranno formati online, con le grandi opportunita’ del web». Il gruppo guidato da Iervolino negli ultimi mesi ha registrato una crescita media del 50 per cento con punte del 150 per l’Universita’ Mercatorum. Il target di riferimento sono «giovani e meno giovani, lavoratori e mamme, che preferiscono studiare a distanza, senza orari, anche dal tablet o dal cellulare» spiega.
Il gruppo puo’ contare su oltre duecento corsi, tra laurea, master, alta formazione e certificazioni. Con oltre 100 mila studenti tra corsi di laurea e post l’Universita’ Telematica Pegaso e’ il primo ateneo privato per numero di iscritti. Mercatorum, l’ateneo telematico delle Camere di Commercio, con oltre 20 mila iscritti e’ l’ateneo telematico con la percentuale di crescita piu’ alta del settore.
La metodologia permette la partecipazione personalizzata ai percorsi di studio, specialisti di supporto, Tutor, Mentor e Coach, affiancano i docenti ed assistono gli studenti durante l’intero percorso di studio. E in era Covid, la tecnologia ha reso possibile e necessaria non solo la didattica, ma anche gli esami a distanza. «Siamo stati i primi – spiega Iervolino – a lanciare gli esami online con un modulo inventato da noi, che permette sicurezza, trasparenza e veridicita’», con un computer con webcam, una buona connessione internet e la scansione di un documento di riconoscimento, e attraverso l’esame biometrico facciale. Una novita’ che ha consentito agli iscritti di continuare il proprio iter, senza alcuna battuta d’arresto.
L’e-learning puo’ rappresentare una valida soluzione alla diffusione del sapere, ma non puo’ risolversi nella semplice trasposizione online del metodo di studio in presenza e ha bisogno di un’infrastruttura solida. Per questo Iervolino auspica che nel piano per far ripartire l’Italia, le risorse siano utilizzate per ridurre le “asimmetrie” nel Paese e il digital divide.