L’Unione Sindacale di Base ha risposto all’appello di Non una di meno per l’8 marzo e per il quinto anno consecutivo ha proclamato lo sciopero generale per l’intera giornata di tutte le categorie pubbliche e private, con esclusione della scuola e del trasporto pubblico locale. Lo si legge in una nota dell’Usb. In aggiunta agli appuntamenti organizzati in tutta Italia da Non Una di Meno, Usb ne organizza 4 direttamente collegati alle lotte e alle rivendicazioni delle donne nei posti di lavoro. A Bologna manifesteranno le lavoratrici del sociale (educatrici, operatrici sociali, OSS, assistenti sociali); a Pontedera le precarie storiche della Piaggio, protagoniste l’anno scorso di una protesta sul tetto del palazzo blu andata avanti per 30 giorni; a Roma davanti al Miur le lavoratrici degli appalti delle pulizie nelle scuole; a Napoli le lavoratrici domestiche.
“Il 2020 e’ stato l’anno della pandemia ma anche l’anno in cui la Commissione di garanzia ha vietato gli scioperi e inflitto multe salatissime a chi come USB ha osato scioperare. E’ stato l’anno in cui si e’ squarciato il velo sul ruolo della riproduzione sociale e sul peso del lavoro di cura scaricato sulle donne, sulla violenza come fenomeno sistemico, sullo sfruttamento economico, sulla precarieta’”, spiega l’Usb. “Una volta di piu’, la pandemia dimostra che l’Italia si regge sul welfare familistico, in cui il vero ammortizzatore sociale continuano ad essere le donne. Senza questo lavoro invisibile, gratuito, dato per scontato, le misure di contenimento non sarebbero state nemmeno immaginabili. I lavori che garantiscono la riproduzione sociale sono indispensabili, ma continuano a non essere riconosciuti mentre il loro sfruttamento viene sempre piu’ intensificato, dentro e fuori le pareti domestiche”.