La Cna ribadisce la “netta contrarietà” all’ipotesi di un ammortizzatore sociale unico, a gestione centralizzata e con disciplina e aliquote uniformi per tutti i settori. Nel corso del nuovo incontro con il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, la confederazione delle imprese artigiane ha sottolineato che “la crisi provocata dalla pandemia ha evidenziato l’esigenza di rendere universali le tutele nei confronti dei lavoratori, ma questo orientamento non può tradursi in un unico ammortizzatore sociale”.
Secondo la Cna “strumenti, durata e aliquote differenziati rispondono a necessità differenti tra le imprese medio-grandi e quelle micro e piccole. La riforma degli ammortizzatori sociali non deve quindi toccare i fondi specifici come quello dell’artigianato Fsba, che da anni assicura risposte efficaci alle esigenze di tutte le imprese artigiane, indipendentemente dal numero dei dipendenti. Inoltre, l’idea di una gestione centralizzata in capo all’Inps dei vari strumenti di sostegno al reddito è in contraddizione con le esigenze di semplificazione per le aziende e di prossimità per i lavoratori”.
Il fondo Fsba “si è sempre distinto per efficienza, inclusività e prontezza, soprattutto in questa crisi, introducendo già dal mese di febbraio 2020, una specifica causale connessa all’emergenza da Covid-19, in forza della quale ha erogato prestazioni ad oltre 750mila lavoratori – conclude – anche anticipandole con le proprie risorse accantonate nel corso degli anni”.