C’e’ bisogno di un “cambiamento radicale” e di “restituire centralita’ al Lavoro”: Maurizio Landini, da laico, si augura che anche l’anno di celebrazioni dedicate alla figura di San Giuseppe “possa contribuire a sensibilizzare le coscienze e favorire il cambiamento necessario verso una nuova qualita’ dello sviluppo e del Lavoro”. Il segretario generale della Cgil lo afferma nel suo intervento per la Rivista San Francesco, pubblicato nel numero di marzo del mensile e oggi riproposto, in occasione della giornata dedicata al “padre putativo di Gesu’ e lavoratore falegname”, anche sul sito sanfrancesco.org. Per Landini il Lavoro “e’ sapere, conoscenza, relazione con gli altri”. Per questo “non puo’ essere precario, senza diritti” e per questo “va contrastata la disoccupazione”. E nel suo scritto il segretario del sindacato prende ispirazione dalla lettera apostolica “Patris Corde”, pubblicata da Papa Francesco insieme al decreto di indizione dell’Anno speciale dedicato a San Giuseppe, perche’ secondo il leader della Cgil “offre molti spunti di riflessione”. “Nella lettera il Santo Padre dedica al tema del Lavoro un intero capitolo e troviamo affermazioni di grande rilievo e di assoluta attualita’” afferma Landini che poi aggiunge: “Papa Francesco evidenzia, infatti, una delle contraddizioni e dei drammi tipici della nostra epoca: il diffondersi della disoccupazione e del Lavoro precario che minano e compromettono il futuro di tante persone. La pandemia ha reso ancora piu’ grave questa condizione”. Anche secondo Landini, che condivide le parole “importanti” del Papa che “fanno riflettere e pensare”, vanno quindi riviste tutte le nostre priorita’ perche’ “sono il Lavoro e la solidarieta’ sociale che ci stanno aiutando a contrastare la diffusione della pandemia”. Come scrive Landini, “la crisi deve diventare l’occasione per realizzare un modello di sviluppo rispettoso della natura, orientato alla tutela dei beni comuni e a stili di vita e relazioni piu’ sobrie”.