Per i governatori delle regioni del Sud le risorse europee di Next Generation EU e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), possono rappresentare un volano per colmare il divario con il resto del Paese. “Un’occasione che il nostro meridione non puo’ permettersi di perdere”, come e’ stato sottolineato da piu’ parti oggi negli interventi di molti presidenti di regione che si sono susseguiti durante la prima giornata dei lavori di ‘Sud – Progetti per ripartire’, organizzato dal ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna.
“La frattura ora c’e’ anche tra Est e Ovest – ha denunciato il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio – cosa che si puo’ sintetizzare tra le aree interne e la costa, tra la dorsale appenninica della nostra regione e le parti costiere piu’ densamente abitate. Bisogna poi accorciare i tempi per la realizzazione delle opere – ha aggiunto – troppi passaggi da seguire e quando va bene ci vogliono almeno 3 anni per vedere messo il primo mattone”.
Indignato il presidente facente funzioni della Calabria Nino Spirli’. “Qui in Calabria in realta’ non siamo mai ‘partiti’, qui l’unita’ di Italia non si e’ mai fatta sentire. Il Sud – ha affermato – ha acquisito il Nord e fatto l’unita’ d’Italia, dopodiche’ ci sono state politiche e risorse per il Sud come se piovesse, miliardi e miliardi che quanto meno sono stati mal distribuiti”. Per Vito Bardi, governatore della Basilicata, “solo con il coinvolgimento dei territori sara’ possibile selezionare progetti in grado di soddisfare i bisogni delle popolazioni e delle imprese”.
Nel suo territorio, ha ricordato, “serve un corridoio trasversale tra Salerno, Potenza e Bari: si tratta d un intervento sempre annunciato ma mai realizzato per carenze di risorse”. Incentrato sulle infrastrutture viarie l’intervento del presidente del Molise Donato Toma. “Personalmente ho la percezione di vivere su un’isola, perche’ per raggiungere altri luoghi impieghiamo troppo tempo. Servono invece tempi decenti, treni confortevoli e con velocita’ di percorrenza sufficienti, anziche’ a 300 km/h andrei volentieri a 150 km/h. Inoltre – ha tenuto a sottolineare – a noi servono infrastrutture stradali almeno a 4 corsie, se non altro per cercare di ridurre le distanze tra l’Adriatico e il Tirreno”.