“I dati dell’Inps mostrano l’assoluta necessita’ di una flessibilita’ piu’ diffusa di accesso alla pensione”. E’ quanto sottolinea Domenico Proietti, segretario confederale Uil, che in una nota spiega: “Il dato relativo all’eta’ media e’ cresciuto fino ad arrivare a 64 anni e 3 mesi, questo vuol dire che la stragrande maggioranza dei lavoratori vi accedono con un’eta’ prossima a 67 anni. Una maggiore flessibilita’ di accesso alla pensione sarebbe utile, anche, per gestire la fase di ricostruzione produttiva delle imprese”. E aggiunge: “Preoccupante continua ad essere il dato relativo all’importo delle pensioni, in particolare delle donne che in larga misura percepisco assegni con importi inferiori ai 750 mensili.
Per la Uil e’, quindi, importante fare interventi che valorizzino il lavoro di cura e la maternita’ ai fini previdenziali cosi’ da sostenere le pensioni delle donne”. Per Proietti “si deve agire per tempo per garantire ai giovani future pensioni adeguate. In questi anni causa la precarieta’ – osserva – i giovani lavoratori hanno avuto carriere sempre piu’ discontinue che vanno coperta ai fini previdenziali. Il ministro del lavoro e’ impegnato e noi con lui a fronteggiare l’emergenza del lavoro, ma ricordiamo che il ministero ha una struttura specifica sui temi previdenziali che sarebbe opportuno attivare per intraprendere subito un confronto con le parti sociali”.