L’Unibas valuta il ritorno delle lezioni in presenza

di Maria Caterina Bruno

Tra i tanti a risentire dell’opzione di didattica mista, rientrano anche gli studenti universitari. È da mesi che la maggior parte dei corsi universitari viene impartito alternando insegnamenti in presenza e da remoto, consentendo quindi agli studenti impossibilitati a recarsi fisicamente in ateneo di seguire le lezioni online. Complice l’avanzamento della campagna di vaccinazione, anche per il personale accademico, ci si interroga su quale sarà il futuro delle Università, e se e quando sarà possibile ritornare ad una didattica prevalentemente in presenza. A rimarcare l’obbligo di prudenza verso eventuali riaperture, seppur con l’auspicio di ritornare al più presto alle modalità tradizionali pre-pandemia, è il Rettore dell’Università degli studi della Basilicata, Ignazio Mancini. In Basilicata sono circa 900 su 1200 le persone a cui è stata somministrata la prima dose del vaccino Astrazeneca. Ad essi si aggiungono i docenti universitari o il personale residente in altre regioni, ad esempio nel Lazio, che hanno già ricevuto la profilassi. Il rettore chiarisce che al momento alcune attività sono in presenza come gli esami, le sedute di laurea, la preparazione tesi e quelle di laboratorio, ma il protocollo non consente ancora di tornare alle lezioni in presenza. Nella prossima settimana si terrà la consueta riunione mensile di programmazione, a cui parteciperanno tutti i direttori di dipartimento e la componente degli studenti, durante la quale si faranno eventuali valutazioni in merito ad un graduale ritorno in presenza. Chiaramente, l’elemento della sicurezza risulterà sempre essere prioritario. Parte degli studenti dell’ateneo lucano proviene infatti dalla Puglia e dalla Campania, regioni momentaneamente in area rossa, al contrario della Basilicata che è attualmente collocata in fascia arancione. Bisogna senz’altro attendere l’andamento dei dati di contagio per tracciare piani d’azione maggiormente dettagliati, nella speranza che in breve tempo l’intera comunità universitaria possa ritornare agli incontri in presenza.