Oltre 50mila operatori economici e piu’ di 300mila persone impiegate stabilmente, per un giro d’affari che nel 2019 ha raggiunto circa 60 miliardi di euro. Ma il covid ha bloccato tutto e il settore del wedding si trova adesso a fare i conti con il 90% di perdita del fatturato. Il grido di allarme e’ venuto fuori oggi in occasione degli Stati generali del settore Matrimoni ed eventi privati organizzato da Unanime, confederazione che raccoglie le associazioni della filiera. Un settore, quello delle nozze, in forte ascesa fino allo scoppio della pandemia: il 48% delle imprese registrava una crescita del giro di affari, il 42% una sostanziale stabilita’ e il 10% una flessione. Il budget medio si aggira intorno ai 24.500 euro a matrimonio, con in media 114 invitati e 12 aziende coinvolte. I dati Istat indicano un dimezzamento del numero dei matrimoni celebrati, con un calo del fatturato maggiore in quanto molte nozze sono state festeggiate con budget ridotti o hanno visto rimandare la festa. Risultato? Oltre il 65% degli operatori ha registrato un piu’ del 60% di calo del fatturato, e 3,2 miliardi di perdite dirette. E le previsioni di Matrimonio.com per il 2021 sono tutt’altro che rosee, con il rischio di perdite che potrebbero toccare i 5,45 miliardi di euro. “Di fatto siamo fermi per decreto da oltre un anno – ha spiegato Serena Ranieri, presidente di Federmep (Feder Matrimoni ed Eventi Privati) – eppure per mesi siamo stati invisibili agli occhi del governo. Oggi qualcosa pare cambiato: nel dl Sostegni c’e’ stato un primo passo in avanti con l’istituzione di un fondo apposito, ma non basta”.
La ministra per gli Affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini si e’ detta consapevole del fatto che le risorse stanziate per il wedding e gli eventi, “settori che hanno avuto un blocco prolungato che ha prodotto danni ingenti ai fatturati di tantissime aziende e messo a repentaglio tantissimi posti di lavoro, sono ancora insufficienti. Con il prossimo scostamento di bilancio vogliamo dare risposte alle categorie piu’ colpite e che hanno avuto il fermo piu’ lungo. Vogliamo dedicare alla vostra categoria risorse piu’ cospicue e capire con voi come distribuirle. Presto ci saranno delle riaperture, ma difficilmente avremo la possibilita’ di organizzare subito eventi oceanici. E quindi il vostro settore va sostenuto e seguito con attenzione. Serviranno nuovi protocolli di sicurezza per l’organizzazione degli eventi. L’esecutivo e’ consapevole del vostro stato di disagio ed e’ pronto a lavorare per alleviare queste vostre difficolta’”.
Parole piaciute alla presidente di Federmep: “Siamo felici che i rappresentanti del governo e dei partiti lo riconoscano: chiediamo aiuti adeguati, certezze sulla ripartenza e un riconoscimento formale di una filiera che non produce solo economia, ma valorizza il made in Italy e l’identita’ italiana all’estero”. Michele Boccardi, presidente di Assoeventi, l’associazione di Confindustria dei settori Events, Luxury e Wedding ha vluto sottolineare che “non si puo’ continuare con i ristori a pioggia perche’ dare un poco a tutti non serve a nessuno. Ora bisogna trattare il nostro comparto con una terapia da codice rosso prevedendo interventi sostanziali di liquidita’, ma soprattutto prevedendo un piano di rilancio che possa permettere alle nostre imprese di rialzarsi e di tornare competitive sul mercato interno e internazionale”.