I lavoratori di Stellantis temono i tagli negli stabilimenti italiani del gruppo. Preoccupano segnali come l’aumento della cassa integrazione, il rallentamento della produzione della 500 elettrica a Mirafiori, la possibile riduzione delle linee a Melfi. Tutti temi che il sindacato vuole discutere il 15 aprile nell’incontro a Torino con i vertici di Stellantis Europe Enlarged. “La produzione di Stellantis nel primo trimestre 2021 – spiega Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim Cisl – e’ pari a 208.295 vetture, in crescita del 30% rispetto allo stesso periodo del 2020 condizionato dalla fermata Covid. Nei primi tre mesi pero’ si riscontrano flessioni nei volumi con richiesta di cassa Integrazione in tutti gli stabilimenti tranne Sevel”.
Gran parte del piano da 5 miliardi di Fca e’ stata realizzata e l’ultima parte sara’ completata nel 2021, ma potrebbe essere posticipata al prossimo anno la produzione del suv Tonale della Alfa Romeo. Confermati il lancio in produzione entro l’anno del Ducato elettrico, il restyling di Compass, Giulia, Stelvio e Ducato, le versioni ibride Mhev di 500x, Compass, Renegade, Levante. Partira’ la produzione del suv Maserati Grecale (anche ibrida), dalla Maserati Mc20 presentata a Modena lo scorso settembre, dalle Maserati Gt e Gc a Mirafiori. Uliano parla di “voci all’interno dello stabilimento di Melfi su uno studio commissionato dai vertici di Stellantis, per valutare la possibilita’ di concentrare su una linea tutte le produzioni di 500x, di Jeep Renegade e Compass” ed esprime timori sul passaggio dal 19 aprile a un solo turno a Mirafiori rispetto ai due attuali “perche’ va a ridurre ulteriormente la produzione della 500 elettrica, gia’ passata da 300 a 210 unita’ al giorno”.
“Non accetteremo processi di ridimensionamento delle fabbriche italiane. Stellantis deve essere un’occasione di sviluppo e di crescita, come hanno detto Elkann e Tavares. Devono determinarsi sinergie, vantaggi su piattaforme e modelli per affrontare positivamente questi cambiamenti senza mettere in pericolo l’occupazione”, afferma il sindacalista Fim che critica il silenzio e “il ruolo poco attivo” del ministro Giancarlo Giorgetti. Anche Michele De Palma, segretario nazionale della Fiom-Cgil, chiede a Giorgetti “di avviare con urgenza un confronto con i sindacati sugli investimenti a sostegno delle politiche industriali indispensabili a garantire l’innovazione della produzione e a tutelare l’occupazione”. Proprio oggi Giorgetti ha spiegato, nel question time al Senato, che per la nascita di Stellantis non poteva essere esercitato il golden power dello Stato, mentre non e’ da escludere un intervento in caso di cessione di Iveco alla cinese Faw. A Piazza Affari il titolo di Stellantis ha chiuso in calo del 2,17%.