“Rimettere al centro del rilancio il capitale umano pubblico è la mia missione. Lo meritano i dipendenti pubblici e che hanno rappresentato il primo fronte contro la pandemia: infermieri, medici, forze dell’ordine. Ma lo meritano soprattutto i cittadini e le imprese, che hanno diritto a servizi pubblici efficienti”. Così il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta in un’intervista a Il Giorno-Il Resto del Carlino-La Nazione. “Senza imbrigliarlo in percentuali, lo smart working dovrà restare uno strumento del lavoro pubblico e dovrà essere regolato dal contratto, per evitare ogni abuso a danno dei dipendenti. Ma dovrà anche essere ancorato a tre variabili: efficienza, produttività e customer satisfaction. Se le migliora bene, altrimenti si lavora in presenza”, aggiunge, “nell’ultimo decreto Covid abbiamo disegnato la rivoluzione dei concorsi pubblici. Innanzitutto abbiamo sbloccato quelli arenati anche a causa della pandemia: potranno riprendere dal 3 maggio grazie a un nuovo protocollo validato dal Cts. In secondo luogo abbiamo riformato l’accesso a regime alla Pa, digitalizzando l’intero processo, dalla presentazione della domanda alla pubblicazione delle graduatorie. Anche la prova orale potrà essere sempre svolta in videoconferenza. Basta carta e penna, basta concorsi ottocenteschi. E basta anche alberghi pieni come stadi. Abbiamo abolito le prove preselettive attraverso i quiz logico-matematici: vogliamo tornare, insomma, a dare valore ai titoli di studio e ai percorsi formativi”.
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