Gli agricoltori italiani sono insorti contro il progetto con cui l’Ue intende “annacquare il vino” al fine di ridurne la gradazione alcolica. Per il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, si tratta di “un grosso rischio e di un precedente estremamente pericoloso” che metterebbe “seriamente a repentaglio l’identità del vino italiano ed europeo”. Come riferisce il quotidiano “Bild”, la dealcolizzazione parziale del vino si inserisce in “una serie di manovre diversive da parte dell’Unione europea. In primo luogo, l’Ue ha consentito agli Stati membri settentrionali di aggiungere zucchero al vino, pratica “severamente vietata in Italia”.
L’Ue poi non ha impedito che i prodotti ottenuti dalla fermentazione di lamponi o ribes fossero venduti come vino. Secondo Prandini, in questo modo “si sta cambiando la natura del vino, questa linea non è più accettabile”. Il presidente di Coldiretti sospetta ora che la Commissione europea eliminerà il vino dai programmi dell’Ue per il finanziamento dei prodotti agricoli e alimentari con il pretesto della protezione della salute e “presto, come le sigarette”, metterà in guardia dal consumo della bevanda.
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